mercoledì 29 novembre 2023
Misurazione d'impatto sociale, con Triadi si valuta il Cambiamento
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Iniziative per proteggere l’ambiente, corsi per aiutare i giovani a rischio abbandono scolastico, un percorso avviato per diventare società benefit, e ancora: attività di formazione sul territorio, buone pratiche per abbassare le emissioni legate alla produzione. E l’elenco potrebbe essere decisamente più lungo. Sono moltissime le realtà – dalle non profit alle fondazioni, alle profit – per cui si fa sempre più stringente il tema della misurazione dell’impatto delle iniziative sociali e ambientali messe in campo: l’obiettivo è arrivare a comprendere quanto siano efficaci, al di là del mero dato divulgativo che le elenca tutte. Esistono strutture terze che aiutano enti, Ong e aziende ad avvicinarsi al tema in modo proattivo, fissando obiettivi accurati, elaborando strategie e soluzioni trasformative in grado di generare valore sociale ed economico, e soprattutto restituendo la dimensione dell’investimento attraverso un’elaborazione dei numeri, andando oltre la semplice rendicontazione. Un passaggio in più, uno scatto in avanti.

Triadi è uno spin-off del Politecnico di Milano nato nel 2022 dall’esperienza di Tiresia – Centro di ricerca della School of Management del Politecnico con focus innovazione sociale e misurazione dell’impatto. Si occupa di consulenza sui temi di sostenibilità e impatto grazie a un proprio modello di misurazione algoritmico che si appoggia all’intelligenza artificiale. «In generale non c’è una convergenza su che cosa voglia dire impatto – spiega Gabriele Guzzetti, direttore di Triadi –. Per noi significa cambiamento positivo, è l’effetto generato dall’attività di un’impresa. E va oltre la tradizionale concezione dell’output, che è la semplice misurazione delle proprie pratiche». Un esempio: Triadi ha lavorato con Cometa, associazione comasca che si occupa di povertà educativa con attività per contrastare l’abbandono scolastico, recuperare e prevenire il fenomeno dei Neet. Il metodo tradizionale per valutare un progetto come questo si basa soprattutto sul conteggio del numero di ore e persone dedicate all’attività. Il passo oltre che compie Triadi è capire che cosa questi corsi generino di ulteriore: da un aumento dell’intelligenza emotiva e dell’autostima nei giovani a un miglioramento del contesto familiare. Ma anche effetti sul lungo periodo come una maggiore possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro.

Tutte voci che portano a un potenziale risparmio della spesa pubblica: un Neet costa circa 15mila euro all’anno allo Stato (dati Eurofound), recuperarlo significa restituire pari valore alla comunità. « Alla base del nostro modello di misurazione d’impatto c’è la Teoria del Cambiamento, che permette di identificare con chiarezza gli indicatori che possono essere misurati e i risultati ottenuti», prosegue Guzzetti. Si tratta di «un framework metodologico che ridefinisce la generazione del valore: permette, a partire da obiettivi sociali e ambientali, di capire a ritroso quali sono i cambiamenti di lungo e breve periodo da raggiungere e quindi le attività output che devono essere erogate per ottenerli». Per metterla in pratica ci sono dei precisi passaggi: «Si parte con l’analisi del bisogno. Si esamina che cosa muove lo stakeholder, cosa vuole ottenere, dove opera, per capire se il bisogno è in linea con il contesto. Si studiano gli attori coinvolti distinguendo in beneficiari diretti e indiretti. Poi si passa agli altri due step, ovvero capire l’intenzionalità e l’addizionalità dell’impresa. Prendiamo il tema dell’occupazione: qualsiasi impresa la fa, nel momento in cui assume dipendenti. Se rientra nel perimetro della generazione di impatto, deve essere invece condotta in modo intenzionale, addizionale e misurabile, cioè per esempio deve avvenire in un dato territorio in difficoltà, dove mancano risorse, e deve coinvolgere magari fasce deboli, come i disabili. Se uno di questi tre elementi manca, noi accompagniamo lo stakeholder a capire dove migliorare».

Il percorso è lungo e complesso, ma per chi decide di affrontarlo i risultati arrivano a livello di migliore posizionamento, di identità interna più forte e ovviamente di comunicazione. Sono 30 i progetti su cui sta lavorando Triadi. Quello concluso con PerMicro ha portato a valutare che i 7 milioni di euro in microcrediti erogati dalla società alle imprese nel 2019 hanno generato un valore di 10 milioni. Altri esempi: con Banca Ifis sono arrivati a calcolare anche lo sroi (ritorno sociale sull’investimento): ogni euro investito dalla banca in iniziative sociali nel corso del 2022 ha generato in media 3,3 euro di valore per la comunità. Infine, la finanza a impatto. Triadi è consulente di Sefea, uno dei pochi fondi a impatto italiani: gli fornisce una valutazione sul potenziale di impatto generabile dalle società target e insieme hanno definito la metodologia di misurazione dell’impatto generato attraverso gli investimenti.

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