giovedì 28 marzo 2024
Con i fondi raccolti in tutto il mondo la Custodia riesce ad aiutare le comunità presenti nei luoghi di Gesù e anche in altri Paesi del Medio Oriente. Decine i progetti finanziati
La Colletta del Venerdì Santo per la Terra di Gesù: ecco come donare
COMMENTA E CONDIVIDI

È un Venerdì Santo di autentica passione, quello che si apprestano a vivere le comunità cattoliche di Terra Santa. Ragion per cui, proprio quest’anno è più che mai indispensabile non far mancar loro il sostegno economico che viene dalla Colletta del Venerdì Santo, tradizionale appuntamento di solidarietà fraterna con cui le Chiese di tutto il mondo si stringono intorno a quelle del territorio che vide la nascita del cristianesimo.

«Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo», ha scritto nel suo appello per la Colletta, citando un aforisma di Blaise Pascal (1623-1662), tratto dai suoi celebri Pensieri, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali.

«La Colletta che celebreremo il prossimo Venerdì Santo, 29 marzo, – ha aggiunto padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa – non è uno spreco di denaro o una perdita di tempo. Essa sostiene e mantiene i luoghi narrati nei Vangeli e che videro Cristo operare e predicare. Luoghi che danno anche una identità ai cristiani di Terra Santa». Inoltre, ha fatto notare il Custode, «dopo aver sperimentato più di due anni di incertezza a causa del Covid ed esserci illusi che fosse tornata la normalità, improvvisamente il 7 ottobre scorso siamo stati colti di sorpresa dallo scoppio di una nuova guerra in Terra Santa, che, oltre a fare migliaia di morti, ha nuovamente bloccato il flusso dei pellegrini, costretto per lunghi periodi i nostri ragazzi a non andare a scuola e lasciato senza lavoro molti nostri cristiani della Terra Santa, specialmente a Betlemme e in Palestina, ma anche nella Città Vecchia di Gerusalemme e in Israele. In questa situazione sentiamo il bisogno della vicinanza e della solidarietà dei cristiani di tutto il mondo».

La Colletta, come è noto, si svolge durante il Venerdì Santo (qui la brochure). In tal modo la Custodia francescana può portare avanti la missione a cui è chiamata: custodire le pietre della memoria ma anche le “pietre vive” di Terra Santa, attraverso il mantenimento di strutture pastorali, educative, sanitarie e sociali. E i territori che ne beneficiano in diverse forme sono: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq.

I proventi vengono inviati per il 65 per cento alla Custodia di Terra Santa, mentre il restante 35 per cento va alla Congregazione per le Chiese orientali, che lo usa per la formazione dei seminaristi, il sostegno del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche. Fu san Paolo VI, attraverso l’Esortazione apostolica Nobis in animo del 1974, a dare una spinta decisiva alla Colletta stessa, ricordando che san Paolo «prese a cuore la sorte dei fedeli della Palestina e si fece zelante promotore di una colletta per coloro che, tra i fedeli di Gerusalemme, erano poveri. Il suo appello fu accolto con generosità dalle Chiese della Macedonia, dell’Acaia. Ognuno dei cristiani, nella misura delle sue disponibilità, stabilì di inviare soccorsi ai fratelli che risiedevano in Giudea».

Anche oggi, dunque, siamo chiamati a fare altrettanto.

Scrive a tal proposito il cardinale Sandri: « La tragedia della continua e progressiva riduzione del numero di fedeli locali, può comportare il conseguente rischio di veder scomparire le diverse tradizioni cristiane che risalgono ai primi secoli. Lunghe e logoranti guerre hanno prodotto e continuano a produrre milioni di rifugiati e condizionano fortemente il futuro di intere generazioni, che si vedono private dei beni più elementari». Di qui il suo appello affinché anche quest’anno anche quest’anno, attraverso la Colletta si possa «provvedere a un’educazione di qualità attraverso le scuole; mettere a disposizione case per i giovani che desiderano formare una nuova famiglia, così come per creare opportunità di lavoro; provvedere un aiuto materiale concreto lì dove si presentano forme di povertà endemica, come pure bisogni sanitari ed emergenze umanitarie legate ai flussi di rifugiati»; e ovviamente anche per la «cura dei Santuari».

Negli anni scorsi i proventi della raccolta di offerte hanno finanziato ad esempio il rinnovo del riscaldamento della Casa del fanciullo a Betlemme, per 27 bambini di cui 10 interni in difficoltà sociale. Il restauro e la valorizzazione dei resti bizantini e medievali del convento attraverso il recupero delle aree degradate a Betania. La formazione e l’impiego di 10 giovani palestinesi al restauro. Il sostegno alle attività imprenditoriali della locale associazione femminile. Il progetto didattico con le scuole primarie per la conoscenza dei siti religiosi e archeologici locali.

In Libano invece l’accoglienza e il sostegno temporaneo per 14 famiglie irachene a Deir Mimas e oltre 47 nella zona di Harissa e Jounieh. L’aiuto scolastico per 28 bambini iracheni e giovani iracheni a Deir Mimas, oltre 35 nella zona di Harissa e quasi 65 a Jounieh. L’aiuto a 40 giovani siriani a Jounieh e Beirut. «Per favore, dilatate il vostro cuore e aiutateci secondo le vostre possibilità, così anche noi potremo continuare a prenderci cura di questa Terra Santa e dei suoi figli», conclude padre Patton.

COME DONARE

QUANDO?
Il Venerdì Santo o in altro giorno opportuno: In tutte le chiese e in tutti gli oratori, appartenenti sia al Clero diocesano che religioso, una volta l’anno – il Venerdì Santo o in altro giorno designato dall’ordinario del luogo –, insieme alle particolari preghiere per i nostri fratelli della Chiesa di Terra Santa, si raccoglie la colletta, a loro destinata.
A CHI VANNO VERSATE LE OFFERTE?
Al proprio Ordinario. Le offerte vanno tempestivamente versate dai Parroci e dai Rettori delle chiese al proprio Ordinario, il quale le consegnerà al Commissario di Terra Santa più vicino. Le offerte si possono versare direttamente al Commissariato del proprio territorio: qui le informazioni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: