sabato 10 febbraio 2024
Don Pierino, vissuto tra il 1929 e il 2011, è stato fondatore della Comunità Mamré. Oggi nella Cattedrale di Brescia si aprirà il processo di indagine per le virtù eroiche e la fama di santità
Il servo di Dio don Pierino Ferrari di cui questa mattina si apre a Brescia la fase diocesana della causa di beatificazione

Il servo di Dio don Pierino Ferrari di cui questa mattina si apre a Brescia la fase diocesana della causa di beatificazione - *

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«Don Pierino ha capito che molte cose nel mondo non vanno e ha fatto quello che ha fatto Gesù: ha costruito delle relazioni nuove, degli spazi nuovi di vita, che sono la speranza di una società nuova, quella che Paolo VI chiamava “la civiltà dell’amore”, cioè una società dove ci si prende cura degli altri». Così disse il 2 agosto 2011 l’allora vescovo di Brescia, Luciano Monari, presiedendo i funerali di don Pierino Ferrari a Clusane d’Iseo, dove il sacerdote era nato ed era stato parroco. Ecco: la civiltà dell’amore come idea ispiratrice delle sue opere rivolte agli anziani, ai disabili, ai minori in difficoltà, ai malati di cancro. E il mistero della Trinità come fondamento della sua spiritualità. E di una vita dalla parte dei sofferenti, nella convinzione che «non sempre si può guarire ma sempre si può curare».

Ebbene: le molte richieste di avviare un’indagine sulle virtù eroiche non sono rimaste inascoltate. Oggi alle 10 nella Cattedrale di Brescia si terrà la «solenne sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità del servo di Dio don Pierino Ferrari», ha annunciato con gioia la Comunità Mamrè, l’associazione privata femminile di fedeli di diritto diocesano da lui fondata. Attore della causa è Mamrè; il postulatore è Nicola Gori (lo stesso di Carlo Acutis). Pubblicato il 2 gennaio 2024, è datato 30 ottobre 2023 l’editto del vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, che rende pubblico il documento di supplica di inizio della causa presentato dal postulatore. E che invita i fedeli a comunicare notizie, scritti (manoscritti, diari, lettere, appunti) e ogni altro documento (video o audio) che possano essere utili alla causa, nonché a portare una loro testimonianza. Eventuali notizie e una copia autentica di documenti o lettere possono essere comunicate a don Arnaldo Morandi, delegato per le Cause dei santi della diocesi di Brescia. Per informazioni si può scrivere a beatificazionedonpierino@gmail.com mentre approfondimenti e aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.donpierinoferrari.it.

Dov’è possibile accostarsi alla vita, alla spiritualità, agli scritti e alle opere del servo di Dio, nato a Clusane il 13 ottobre 1929, prete della diocesi di Brescia dal 1955, vicario cooperatore e parroco in diverse comunità. Nel 1959, a Fiesole, l’incontro decisivo con madre Giovanna Francesca dello Spirito Santo, fondatrice delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato. Nel 1962 don Ferrari dà vita alla Comunità del Cenacolo, maschile, e nel 1971 a Mamré, femminile, aprendo intanto diverse comunità d’accoglienza per minori, anziani e disabili. Negli anni ’80 fa suo l’impegno a diffondere la cultura della prevenzione del cancro, allora fragilissima: nascono così il gruppo Raphael (poi cooperativa sociale) per la prevenzione, diagnosi precoce e cura del cancro e la Fondazione Cremonesi per la formazione permanente di medici e operatori. L’ultima impresa: la Fondazione Laudato Si’, con l’obiettivo di realizzare il sogno di un «ospedale oncologico popolare». Don Ferrari ha condiviso dolori, prove e speranze dei malati di cancro con la vita, non a parole. Fino a patire – e morire, il 31 luglio 2011 – della loro stessa malattia. Un segno che rende ancora più provocatoria e credibile la sua testimonianza.


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