venerdì 14 settembre 2012
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Le istituzioni europee sono intervenute più volte sull’omofobia. Il 26 settembre 2000 l’assemblea di Strasburgo con una raccomandazione invita gli Stati membri a introdurre una legislazione antidiscriminatoria. A inizio giugno l’europarlamento aveva invitato a includere la persecuzione degli omosessuali fra le cause per riconoscere il diritto di asilo e garantire il diritto di immigrazione ai partner di coppie gay. Nel 2006 nuova risoluzione: il Parlamento europeo «condanna con forza ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale» e «chiede agli Stati membri di assicurare che le persone Lgbt vengano protette da discorsi omofobici intrisi d’odio e da atti di violenza omofobici e di garantire che i partner dello stesso sesso godano del rispetto, della dignità e della protezione riconosciuti al resto della società». Aprile 2010: il Consiglio d’Europa approva la risoluzione 1728 sulla discriminazione basata su orientamento sessuale e identità di genere. In marzo il comitato dei ministri aveva approvato le «misure per combattere la discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere». Il 24 maggio 2012 il Parlamento europeo infine vara la risoluzione sulla lotta all’omofobia che condanna tutte le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere e deplora che nella Ue i diritti delle persone Lgbt non siano sempre rispettati.
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