giovedì 13 novembre 2014
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​“Dobbiamo essere costruttori di storia, inventori di strade, uomini dell’esodo”. Lo ha detto monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, nell’omelia della Messa a S. Maria degli Angeli che ha aperto la quarta e ultima giornata dell’Assemblea straordinaria della Cei. Sulla scorta del Vangelo di oggi, il vescovo che ha ospitato in questi giorni i suoi 233 confratelli (compresi gli emeriti) ha esortato “a non cedere alle fatiche del presente, anzi a non trascurare nulla della sua ricchezza, nonostante le sue prove e le sue ombre, e insieme a rimboccarci le maniche per il futuro”. “In un tempo in cui la speranza è così messa alla prova, a noi tocca testimoniarla”, ha detto riferendosi al ruolo dei sacerdoti. L’esempio da seguire è quello di San Francesco, che “rimane una freccia scoccata verso il futuro di Dio e che non si incurva con l’avvicendarsi delle stagioni”: il suo “guardare avanti”, ha spiegato il vescovo, “non ci farà rannicchiare nell’intimismo al contrario ci porrà di peso nel cantiere della storia”. “Il mondo gelido della schiavitù, al calore della carità, si scioglie e si riplasma come mondo della fraternità”, ha concluso il vescovo: “È esito garantito di un cristianesimo che sa essere fermento e lievito dell’umano”.
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