sabato 20 settembre 2014
L'ha istituita papa Francesco, che ha chiamato a presiederla monsignor Pio Vito Pinto, decano del Tribunale della Rota Romana. Dovrà studiare una proposta per semplificare la procedura.
Sinodo sulla famiglia, nuovi interventi di Kasper e De Paolis
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Papa Francesco ha nominato una Commissione speciale che ha lo scopo «di preparare una proposta di riforma del processo matrimoniale, cercando di semplificarne la procedura, rendendola più snella e salvaguardando il principio di indissolubilità del matrimonio». La decisione è stata presa «in data 27 agosto 2014» ed è stata pubblicata ieri con un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che ne ha elencato i membri.La decisione è importante anche perché si inserisce nel cammino sinodale sulla famiglia che avrà come sua prima tappa l’imminente Sinodo straordinario che verrà celebrato in ottobre. Nell’<+CORSIVOA>Instrumentum laboris<+TONDOA> preparato per l’assise sulla base delle risposte a un questionario distribuito in tutto il mondo si spiega infatti che «in tanti casi, segnalati in particolare in Europa e in America del Nord, si chiede di snellire la procedura per la nullità matrimoniale». E che «a questo riguardo, si indica la necessità di approfondire la questione del rapporto tra fede e Sacramento del matrimonio – come suggerito a più riprese da Benedetto XVI». Sempre nell’<+CORSIVOA>Instrumentum<+TONDOA> si osserva che «alcuni invitano alla prudenza, segnalando il rischio che con tale snellimento e semplificando o riducendo i passi previsti, si producano ingiustizie ed errori; si dia l’impressione di non rispettare l’indissolubilità del Sacramento; si favorisca l’abuso e si ostacoli la formazione dei giovani al matrimonio come impegno di tutta la vita; si alimenti l’idea di un “divorzio cattolico”». Ma poi si aggiunge che «molti avanzano richieste circa lo snellimento: processo canonico semplificato e più rapido; concessione di maggior autorità al vescovo locale; maggiore accesso dei laici come giudici; riduzione del costo economico del processo».È facile immaginare che di tali questioni, e di altro, si occuperà la Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico annunciata ieri. Commissione speciale che è presieduta da monsignor Pio Vito Pinto, decano del Tribunale della Rota Romana. Ed è composta da un cardinale, due vescovi, tre uditori di Rota, tre religiosi e un laico. Il porporato è l’italiano Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. I due presuli sono l’arcivescovo gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, e il vescovo ellenico Dimitrios Salachas, esarca apostolico per i cattolici greci di rito bizantino. I tre prelati uditori sono il francese Maurice Monier, l’indiano Leo Xavier Michael Arokiaraj e l’argentino Alejandro W. Bunge. I tre religiosi sono il francescano austriaco Nikolaus Schöch, promotore di giustizia sostituto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, il domenicano slovacco Konštanc Miroslav Adam, rettore della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, e il francescano cileno Jorge Horta Espinoza, decano della Facoltà di diritto canonico della pontificia Università Antonianum. Il laico è il professore italiano Paolo Moneta, già docente di diritto canonico presso l’Università di Pisa.La nota vaticana pubblicata ieri spiega che «i lavori della Commissione speciale inizieranno quanto prima».
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