sabato 10 ottobre 2015
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«Non esiste il “Vangelo della famiglia”, come si sente spesso dire, ma le persone e le famiglie che si lasciano illuminare dal Vangelo» questo è il modo corretto di dire e così è stato oggi chiarito da uno dei padri sinodali intervenuti in aula. Settantacinque sono stati gli interventi ascoltati in assemblea tra ieri pomeriggio e questa mattina, compresi quelli che hanno espresso il proprio pensiero nell’ora di discussione libera. Come ha riferito padre Lombardi nel corso del briefing in Sala Stampa vaticana, gli interventi hanno riguardato tutti la seconda parte dell’Instrumentum laboris: «Il discernimento della vocazione familiare» sulla quale lunedì della prossima settimana si riuniranno i Circoli minori delle diverse aree linguistiche. A questi interventi tuttavia, secondo quanto ha riferito padre Lombardi, nella tarda mattinata di oggi si sono già aggiunti anche una decina sulla terza parte del testo base del Sinodo riguardante «La missione della famiglia oggi», quella che comprende anche i noti punti sui divorziati risposati. Ad esprimere il proprio pensiero in aula sono stati in gran parte europei e tra questi anche un certo numero di curiali, quindici dall’Asia e quindici dall’Africa. Diversi gli argomenti trattati. Molti interventi hanno messo in luce la famiglia come via della Chiesa, per essere prossima alla realtà e come scuola di umanità. Altri hanno messo in rilievo la spiritualità familiare, la vocazione al matrimonio, che non deve essere considerata di secondo ordine rispetto a quella sacerdotale o religiosa. Altri ancora si sono incentrati sulla misericordia sotto diversi aspetti e come la Chiesa sempre deve proclamare il Vangelo e abbracciare chiunque. Alcuni hanno parlato dell’indissolubilità del matrimonio, come questo sia presentato positivamente e non come un giogo. Si è trattato anche dei matrimoni interreligiosi, tra coniugi di diverse fedi e un certo numero di interventi hanno riguardato ancora il problema delle migrazioni e della povertà. Tra le proposte arrivate dai relatori in aula anche quella di prepararsi ai lavori dei prossimi sinodi attraverso la convocazione di sinodi o riunioni continentali. «È bene che la discussione inizi a livello locale per portarsi a livello universale» ha aggiunto l’arcivescovo siro-malankarese Baselios Cleemis Thottunkal, presidente della Conferenza episcopale indiana. «Si potrebbe iniziare a discutere a livello di conferenza episcopale o di diocesi» ha proseguito il reverendo Javier Alvarez-Ossorio, segretario generale delle Congregazioni dei Sacri Cuori presente al briefing. «Ma questa è solo una proposta, avanzata da uno dei padre sinodale in aula, non è certo un punto all'ordine del giorno» ha tenuto a precisare Lombardi. Il punto sulla giornata di lavori dell'assemblea ha offerto ancora l’opportunità per precisare il metodo seguito nel confronto in atto tra i duecentosettanta padri sinodali. Rispondendo ad una richiesta di bilancio sulla prima delle tre settimane, Lombardi ha evidenziato che «il processo sinodale va avanti e si taglia con soddisfazione il traguardo della prima settimana dei lavori». «Tuttavia» ha precisato rispondendo a una domanda sul procedimento «non abbiamo indicazione su come avverrà la conclusione, se ci sarà o meno un documento finale. Su questo dobbiamo attendere».
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