venerdì 12 febbraio 2016
“Abbiamo parlato come fratelli, abbiamo lo stesso battesimo, siamo vescovi". Storico incontro tra il Pontefice e il patriarca russo all’aeroporto dell’Avana a Cuba. Dichiarazione congiunta: stop alle persecuzioni dei cristiani (Stefania Falasca) I EDITORIALE Un segno profetico (Enzo Bianchi) | ANALISI Chiesa ortodossa russa i lavori in corso della fede (Fulvio Scaglione)
L'abbraccio tra Francesco e Kirill
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"Abbiamo parlato come fratelli, abbiamo lo stesso battesimo, siamo vescovi. Abbiamo parlato delle nostre Chiese e ci siamo trovati d'accordo nel fatto che l'unità si costruisce camminando". Papa Francesco ha usato queste parole, espressione di uno stile ecumenico che ha sempre contraddistinto il suo Pontificato, al termine del colloquio privato con il patriarca di Mosca Kirill. "Abbiamo parlato chiaramente - ha proseguito Francesco -, senza mezze parole, e vi confesso che ho sentito la consolazione dello Spirito per questo dialogo. Sono venute fuori una serie di iniziative che credo siano fattibili e si potranno realizzare". Il patriarca di Mosca Kirill ha esordito sottolineando la "discussione fraterna": "le nostre due Chiese possono lavorare insieme attivamente, difendendo il cristianesimo in tutto il mondo e affinché non ci sia più la guerra, affinché ovunque la vita umana sia rispettata e perché si rafforzino le fondamenta della morale della famiglia". 

Alle ore 22.30 (italiane) si è concluso lo storico colloquio tra il vescovo di Roma e il patriarca di Mosca. Entrambi si sono trasferiti nel salone, dove alla presenza del presidente cubano Raùl Castro, dove è stata firmata la dichiarazione congiunta nelle lingue italiana e russa.Leggi il testo della dichiarazione congiunta

Leggi l'editoriale di Stefania Falasca che riepiloga i temi trattati nella dichiarazione congiuntaGuarda il video delle dichiarazioni di Papa Francesco e del Patriarca russo Kirill al termine del colloquio privato (Tv2000)
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L'abbraccio che resterà nella storiaAlle ore 20.30 (italiane), per pochi minuti le immagini della diretta del Centro televisivo vaticano hanno mostrato l'abbraccio tra Papa Francesco e il Patriarca russo Kirill.

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 "Finalmente!". È la parola, in italiano, pronunciata da papa Francesco al suo primo incontro con Kirill. All'inizio del colloquio la parola "hermano" (fratello in spagnolo) è stata ripetuta dal Papa più volte. "Somos hermanos", siamo fratelli, ha ribadito il Pontefice al capo della Chiesa ortodossa russa. A un certo punto Kirill ha anche affermato: "Ora le cose sono più facili". E il Papa, in spagnolo, subito tradotto in russo dall'interprete: "È più chiaro che questa è la volontà di Dio". GUARDA IL VIDEO (Tv2000)

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Quali sono i doni che si scambieranno Francesco e Kirill? Il colloquio tra i due è ancora in corso. Papa Francesco e Kirill, al termine dell'incontro, si scambieranno i doni: il Papa donerà al patriarca di Mosca una reliquia di San cirillo e un calice, il Patriarca di Mosca donerà al Papa una copia, più piccola dell'originale, della Madonna di Kazan. Il culto della Madonna di Kazan si diffuse in tutta la Russia e le furono dedicate numerose chiese. La sua immagine fu inoltre riprodotta in innumerevoli quadri. Trafugata nel 1904 dalla cattedrale di Kazan, ricomparve all'indomani della Rivoluzione sovietica fuori dalla Russia. Dopo vari passaggi di mano, fu acquistata dall'associazione Blu Army e dal 1985 conservata nel Santuario di Fatima. Nel 1993 fu donata a papa Giovanni Paolo II, devoto della Madonna, che l'ha custodita nel suo studio privato fino a quando, il 28 agosto 2004, l'ha restituita al patriarca di Mosca Alessio II, predecessore di Kirill, quale auspicio per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. La cerimonia di consegna si svolse presso la Cattedrale della Dormizione per mano del cardinale Walter Kasper, l'allora presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani.

)L'analisi «a caldo» di padre Lombardi Il Papa crede molto negli incontri che fanno camminare le idee: lo ha ricordato anche padre Federico Lombardi intervistato da Tv2000: «Il Papa ha detto incontrando Kirill 'Fratello, finalmente'. Abbiamo la sensazione di essere arrivati a un traguardo, ma anche a un punto di partenza. La chiesa ortodossa russa è un tassello fondamentale del quadro ecumenico. Questi segni che parlano di dialogo e di desiderio di unione sono estremamente positivi: speriamo che la strada da percorrere sia molto fruttuosa, di amicizia e testimonianza di fede». «Il Papa era molto contento. E anche sul volto di Cirillo ho visto grande gioia» ha proseguito il portavoce della Sala Stampa Vaticana, augurandosi il patriarca russo «possa condurre il patriarcato di Mosca sulla strada di una profonda riconciliazione». Quello che è evidente ha aggiunto padre Lombardi è nel mondo di oggi ci sia un grande bisogno di annuncio del Vangelo» di fronte alla secolarizzazione che avanza, alla crisi umanitaria dei migranti, alla persecuzione dei cristiani, «tutti temi potranno essere al centro della dichiarazione congiuta» Il tweet di Bartolomeo I "Pregando per i miei fratelli in Cristo, Papa Francesco e il Patriarca Kirill. Contento che il dialogo iniziato nel 1964 con Atenagora e Paolo VI continua a dare i suoi frutti", ha scritto il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, in un tweet.

Che cosa sta succedendo a Cuba?Papa Francesco questa mattina è partito per il suo viaggio in Messico: intorno alle 20 è atterrato all’aeroporto José Martí dell’Avana, a Cuba. Proprio lì si sta svolgendo lo storico incontro con il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutta la Russia Kirill, a sua volta in viaggio in America Latina.

Ad accogliere Papa Francesco all'aeroporto dell'Avana vi è il presidente cubano Raul Castro, il fratello di Fidel.

Il programma prevede, in una delle sale dell'aeroporto, un incontro di 2 ore tra Francesco e Kirill alla presenza del cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e del metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa. Il colloquio sarà a porte chiuse, ma successivamente è previsto uno scambio di doni e la firma di un testo congiunto alla presenza di Raul Castro. Per Papa Francesco si tratta del 12° viaggio apostolico internazionale: alle 23.30 italiane è previsto che il Papa riprenda l’aereo per Città del Messico. Perché questo incontro entrerà nella storia della Chiesa? Lo scisma che ha diviso la chiesa cattolica e la chiesa ortodossa risale a quasi mille anni fa: 1054. L’incontro, dunque, è una tappa fondamentale nel processo di avvicinamento tra le due chiese iniziato con lo storico abbraccio tra Paolo VI e Atenagora, patriarca di Costantinopoli il 5 gennaio 1964. La chiesa ortodossa russa è la più importante numericamente: conta 293 diocesi divise in 57 metropolie. I suoi fedeli si aggirano sui 150 milioni. Dal 2009 il suo patriarca è Kirill I.

 

 

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