sabato 25 luglio 2015
COMMENTA E CONDIVIDI

Quarantesima edizione a Lerici – sulle sponde del Golfo della Spezia – per la Festa di Avvenire, l’iniziativa voluta nel 1975 dal parroco di allora don Franco Ricciardi e poi sempre proseguita, allargando l’orizzonte a livello diocesano e poi nazionale, grazie alla collaborazione del quotidiano cattolico, presente ieri con il direttore Marco Tarquinio. La celebrazione della Messa vigiliare della domenica nella chiesa parrocchiale, santuario della Madonna di Maralunga, patrona di Lerici e della festa, ha dato modo al vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti di esprimere la profonda gratitudine per quanti nel tempo hanno fatto sì che la festa crescesse e si consolidasse.

Ma Palletti, prendendo spunto dal brano evangelico della moltiplicazione dei pani, è andato oltre, tracciando le linee di una vera e propria catechesi della comunicazione sociale. «Ciò che vale per le necessità del corpo – ha detto il vescovo della Spezia – assume ancor maggior rilievo per quelle dello spirito. L’annuncio della verità, la proclamazione dell’Evangelo, la corretta e oggettiva lettura degli eventi della storia, rispondono infatti a una fame che da sempre si annida nel cuore dell’uomo, e della quale dobbiamo farci carico per divenire insieme costruttori di un mondo nuovo». Palletti ha quindi parlato dell’informazione nell’attuale contesto culturale e sociale: «Oggi più che mai l’uomo ha bisogno di una informazione che gli permetta non solo di apprendere i fatti, ma soprattutto di leggere gli eventi, in particolare, per i credenti, alla luce del Vangelo». Ma non basta: «Si impone la necessità di custodire vivo un binomio fondamentale per la corretta informazione, quello "libertà-verità". Non può esservi vera e profonda libertà senza una corretta e oggettiva informazione». «A maggior ragione – ha proseguito – questo va affermato quando ci troviamo a parlare di cose che riguardano la vita della Chiesa o la realtà profonda della fede. Molte voci si innalzano e pretendono di dare notizie in merito, ma quante di esse non solo si dimostrano parziali e non sempre corrette, ma addirittura viziate e deformate, così da provocare non poco sconcerto nella coscienza dei lettori...». Il ruolo del quotidiano cattolico è dunque fondamentale, per tutti, e l’impegno della Festa lericina, che lo sottolinea, va ora posto come indicazione per proseguirlo negli anni a venire, con grande attenzione a tutti i cambiamenti in atto. Una sottolineatura ripresa dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio, nel saluto iniziale rivolto a nome del giornale e di tutti i giornalisti e collaboratori.

Tarquinio ha ricordato in particolare alcuni temi previsti nelle nove giornate della festa, che prosegue sino a domenica prossima, dall’«ecumenismo del sangue» dei cristiani perseguitati in Oriente e altrove, alle minacce alla personalità umana, vere piaghe del nostro tempo. La conferma che Avvenire davvero intende aiutare tutti, con il proprio ruolo informativo, a crescere in umanità.

Anche la consegna del Premio Narducci al vescovo eletto di Rieti monsignor Domenico Pompili, grande esperto di comunicazioni sociali, si collocherà mercoledì in questa cornice.

 All’inizio della celebrazione il parroco di Lerici don Federico Paganini aveva portato il saluto della comunità, ricordando in particolare i suoi due predecessori, don Franco Ricciardi, spentosi proprio poche settimane or sono, e don Carlo Ricciardi, oltre a tutti i volontari su cui da sempre si basa la riuscita della Festa.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: