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Le foto. Il 2022 di papa Francesco: un anno nel segno della pace

Redazione Internet martedì 27 dicembre 2022

Il Papa nel giorno del suo 86° compleanno aveva ricordato «si governa con la testa non con il ginocchio»

"Con la guerra siamo tutti sconfitti", stiamo vivendo "la terza guerra mondiale", la "guerra è una follia". Sta per chiudersi il 2022, un anno nel quale papa Francesco ha fatto sentire costantemente la sua voce per chiedere la pace in Ucraina, e in tutto il mondo. Da febbraio, ancora prima che iniziasse la guerra, ad oggi, sono stati oltre centotrenta gli interventi del Papa per chiedere la pace nella "martoriata Ucraina".

Interventi accorati, pressanti, senza mai nominare direttamente il capo del Cremlino («Putin? Non è necessario nominarlo - aveva spiegato papa Francesco ad “America”, la rivista dei gesuiti statunitensi -. Ho anche pensato di viaggiare, ma ho preso la decisione: se viaggio, vado a Mosca e a Kiev, in entrambe, non solo in un posto. La posizione della Santa Sede è cercare la pace»).

Il Pontefice ha riflettuto sulla guerra in Ucraina dedicando al tema un intero Angelus lo scorso 2 ottobre - nel quale per la prima volta ha rivolto un appello al capo del Cremlino Putin (senza nominarlo) per fermare la guerra ma anche al presidente ucraino Zelensky affinché sia aperto «a serie proposte di pace».

Le lacrime del Papa in piazza di Spagna lo scorso 8 dicembre durante l'atto di devozione alla Madonna - Siciliani

Con un gesto fuori da ogni protocollo, il Pontefice - a febbraio - era andato dall'ambasciatore russo presso la Santa Sede per tentare una mediazione. Quanto pesino nel cuore di papa Bergoglio le sofferenze degli ucraini lo ha visto il mondo intero l'8 dicembre: durante l'atto di devozione alla Madonna, il Papa, con un gesto che ha manifestato anche il senso di impotenza, ha pianto.


I viaggi apostolici nel 2022

Il Papa saluta i fedeli - Reuters

Si chiude un anno, il 2022, denso di avvenimenti nel corso del quale Francesco, nonostante la difficoltà di deambulazione a causa del ginocchio («Si governa con la testa non con il ginocchio», ha però ricordato il Papa lo scorso 17 dicembre giorno dei suoi 86 anni), ha compiuto viaggi apostolici di grande significato.

Il Papa in Canada - Ansa

In Canada, lo scorso luglio, l'asse portante della visita è stato il cammino di memoria, di riconciliazione e di guarigione con le popolazioni indigene.


Il Papa in Kazakistan - Ansa

Il viaggio in Kazakistan, a settembre, è stato un incontro, oltre che con i cattolici, con i leader delle religioni del mondo. In Bahrein (lo scorso novembre), Francesco ha affrontato un viaggio di incontro e di dialogo: uno sforzo per costruire ponti col mondo musulmano e un incontro con i cattolici presenti nel Paese.

Ad aprile, la visita pastorale a Malta: un viaggio all'insegna dell'accoglienza e dell'ospitalità.

Il Papa a Malta - Ansa


Rinviato a giugno, su consiglio dei medici a causa dei problemi al ginocchio, il viaggio in Congo e Sud Sudan papa Bergoglio lo intraprenderà a fine gennaio. Per i dolori alla gamba, il Pontefice ha dovuto fare ricorso sempre più spesso alla sedia a rotelle, nei viaggi come nei quotidiani spostamenti. Fuori discussione per Francesco un intervento chirurgico. Scelta di cui ha rivendicato la bontà in una intervista al quotidiano spagnolo Abc nel corso della quale ha anche annunciato di avere lasciato una lettera di dimissioni al cardinale Tarcisio Bertone quando era segretario di Stato «in caso di impedimento medico».

Papa Francesco ha compiuto alcune visite in Italia: all'Aquila, a fine agosto, in occasione della 728esima Perdonanza Celestiniana. Si è poi recato ad Assisi per parlare coi giovani economisti. A Matera, il giorno delle elezioni politiche in Italia, ha chiuso il Congresso eucaristico nazionale.

Il Papa abbraccia la cugina Carla Rabezzana - Vatican Media

C'è stato anche un viaggio amarcord, un ritorno alle radici, coi cugini piemontesi, a novembre.

Infine, per quanto riguarda la Curia romana, il 2022 resta segnato dalla riforma promulgata dal Papa con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium in vigore dallo scorso giugno, con un maggior spirito missionario, un crescente impegno nell'evangelizzazione, e la creazione di un ministero ad hoc della carità guidato dall'Elemosiniere diventato cardinale-prefetto, Konrad Krajewski.