Opinioni

Lourdes e la vita cambiata. Toccare il mistero

Luciano Moia martedì 13 febbraio 2018

Il soprannaturale fa parte della nostra vita. Interroga il nostro razionalismo. Sgretola le nostre convinzioni di autosufficienza. Ci sollecita all’umiltà. Ci induce a sospendere il giudizio. Ci spinge a considerare il fatto che esista qualcosa che va al di là della nostra pretesa di controllare, di prevedere, di pianificare tutto. Per qualcuno è un pensiero disturbante, il sospetto inquietante di un Mistero che si fa presente e che scombina i nostri piani. Per altri è la conferma di una speranza, un lieto presagio che, definendo la nostra finitezza, ci regala un raggio di infinito.

Ecco perché dovremmo essere grati di fronte al messaggio che arriva dal Bureau médical di Lourdes: una suora, Bernadette Moriau, per oltre 40 anni ha camminato a grande fatica, reggendosi in piedi solo con l’aiuto di un tutore. Ma dieci anni fa, dopo una visita a Lourdes, è guarita dalla sua malattia in modo «improvviso, istantaneo, completo, duraturo e inspiegabile», che sono le condizioni perché la Chiesa possa riconoscere il miracolo. La scienza si ferma, non ha più parole, dichiara la sua impossibilità di comprendere quello è capitato. Ma come? Abbiamo conoscenze per costruire un uomo in laboratorio, clonarne il Dna, replicare la sua mappa genetica ma non riusciamo a comprendere come si possa guarire in modo radicale, da un istante all’altro, da una malattia invalidante. E le persone di fede alzano lo sguardo sulla maternità divina, eppure umanissima, della Signora di Lourdes.

Perché proprio lì? Perché proprio Lei? Perché questi eventi, che sfuggono alla nostra possibilità di comprendere e di razionalizzare, càpitano da 160 anni nel Santuario delle apparizioni? Anche in questo caso non c’è una spiegazione ragionevole, né scientifica né teologica. Può essere che la Madonna offra una "corsia preferenziale" solo a chi ha la possibilità di raggiungere la "sua" grotta ai piedi dei Pirenei? Evidentemente no. Ogni santuario mariano, ogni chiesa, ma anche ogni casa abbracciata dalla grazia ordinaria di Dio – se è vero che per il Vaticano II ogni famiglia cristiana è chiesa domestica – non è preclusa all’evento del soprannaturale. Ma, per accorgercene dobbiamo aprire il cuore al mistero quotidiano della bellezza che troppo spesso non riesce a scalfire il naturalismo immanentista in cui siamo immersi.

Lourdes, come Fatima, Loreto e tutti gli altri luoghi attraversati dalla luce della Vergine, non sono aree "fuori controllo", spazi in cui le leggi della natura possono essere arbitrariamente sospese. Ma un richiamo ricorrente alla possibilità di Amore straordinario, una paternità e una maternità che superano la nostra possibilità di comprensione e ci ricordano il nostro essere sempre e comunque figli in attesa di conforto e di tenerezza.