Mondo

Asia. Pechino parla con Washington: denuclearizzazione Nord Corea con mezzi pacifici

Redazione Internet martedì 11 aprile 2017

La portaerei nucleare americana Carl Vinson è arrivata al largo della penisola coreana (Ansa)

Il presidente cinese, Xi Jinping, mercoledì ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Usa, Donald Trump, sulle questioni di penisola di Corea e Siria, nel corso del quale ha detto che la denuclearizzazione della penisola dovrebbe essere raggiunta con mezzi pacifici e che ogni uso di armi chimiche è "inaccettabile" per la questione della Siria. Xi ha aggiunto che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite dovrebbe rimanere unito e parlare a "una sola voce" a questo riguardo.

Trump: pronto a risolvere il problema Nord Corea da solo

Il presidente Usa, Donald Trump, martedì ha rilevato che Washington è pronta a risolvere il "problema" Corea del Nord se necessario anche senza la Cina. Su Twitter ha scritto: "La Corea del Nord è in cerca di guai. Se la Cina decide di aiutare sarebbe una grande cosa. In caso contrario, risolveremo il problema anche senza di loro". Trump in precedenza aveva scritto: "Ho spiegato al presidente cinese che un accordo commerciale con gli Stati Uniti sarà molto migliore per loro se risolvono il problema della Corea del Nord".

La presa di posizione statunitense fa seguito alle minacce provenienti da Pyongyang che ha preannunciato "catastrofiche conseguenze" in risposta a ogni ulteriore mossa americana, definendo "oltraggiosa" la decisione Usa di dispiegare navi militari nella penisola coreana. L'invio nell'area della portaerei Carl Vinson, dimostra come "le sconsiderate azioni statunitensi per invadere la Repubblica Popolare Democratica di Corea abbiano raggiunto una fase seria", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang, che ha poi citato il rifiuto di Washington di escludere un raid preventivo contro le basi missilistiche nordcoreane. "Per rispondere alle provocazioni prenderemo le contromisure più dure - ha avvertito il portavoce di Pyongyang - in modo tale da poterci difendere con una potente forza d'armi".

Manovre militari e minaccia atomica

La Carl Vinson, portaerei della classe Nimitz a propulsione nucleare, ha lasciato Singapore per dirigersi sabato non verso l'Australia, come originariamente previsto, ma verso la penisola coreana in risposta ai ripetuti lanci di missili (l'ultimo, fallito, è di mercoledì) e dei segnali secondo cui potrebbe esserci il sesto test nucleare. Con Pyongyang per nulla intenzionata ad abbandonare le ambizioni atomiche, il presidente americano Donald Trump ha ipotizzato che gli Usa possano prendere iniziative unilaterali.

Nei giorni scorsi la Corea del Nord aveva definito un'azione tale da giustificare l'uso della bomba atomica il raid americano contro la Siria, ordinato da Trump in risposta alla strage di civili con le armi chimiche.

Usa-Nord Corea, escalation di tensione

I rapporti tra Stati Uniti e Corea del Nord erano già tesissimi. Il 5 aprile, alla vigilia del primo incontro di Trump con il presidente cinese Xi Jinping, Pyongyang aveva lanciato un altro missile balistico nel mar del Giappone. E gli esperti non hanno escluso nuove provocazioni in occasione del 105esimo anniversario, il 15 aprile, della nascita del fondatore della Corea del Nord, Kim II Sung, nonno dell'attuale leader, Kim Jong Un.

L'incognita della Cina

La Cina ha smentito le voci sul dispiegamento di 150.000 uomini al confine con la Corea del Nord, ma ha detto di seguire "da vicino" gli sviluppi nella penisola coreana. "Alla luce della situazione attuale - ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chungying - tutte le parti dovrebbero mostrare equilibrio ed evitare azioni in grado di far aumentare la tensione".