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Stati Uniti. Un altro giudice contro Trump: stop alle deportazioni dei «Dreamer»

Redazione Esteri mercoledì 14 febbraio 2018

Manifestazione a Washington a favore della norma (Daca) che protegge i giovani immigrati (Ansa)

Un giudice federale di New York ha stabilito che il presidente americano Donald Trump e la sua amministrazione non possono cancellare a partire dal prossimo marzo il "Deferred Action for Childhood Arrival" (Daca), la legge che tutela i 'dreamer', giovani immigrati illegalii portati negli Usa da bambini. La sentenza è del giudice Nicholas Garaufis di Brooklyn, il secondo ad essersi espresso contro l'amministrazione Trump sui dreamer. Il mese scorso aveva deliberato lo stop anche un tribunale di San Francisco.

Per i giudici l'amministrazione Trump dovrà rinnovare il provvedimento del 2012 voluto da Barack Obama, che protegge i figli di immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da piccoli prima del 2007, permettendo loro di studiare e lavorare senza correre il rischio di essere espulsi dal Paese. Questa nuova sentenza arriva proprio mentre al Congresso è in corso il dibattito sulla riforma dell'immigrazione. Lo stesso presidente Trump via Twitter mette fretta: "Sono iniziati i negoziati sul Daca. I repubblicani vogliono raggiungere un accordo e i democratici dicono di volerlo fare. Sarebbe ottimo se dopo tanti anni potessimo finalmente risolvere il puzzle del Daca. Sarà l'ultima chance, non ci sarà un'altra possibilità. Cinque marzo".

La maggioranza repubblicana sta presentando un piano in linea con le richieste di Trump, che prevede la regolarizzazione di 1,8 milioni di "dreamer". Allo stesso tempo la proposta presentata dal leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, prevede 25 miliardi di dollari per rafforzare la protezione del confine con il Messico.