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Washington. Il Pentagono: «Duro colpo all'Is in Siria»

sabato 16 maggio 2015
La Casa Bianca ha confermato l'uccisione di uno dei capi dello Stato islamico, Abu Sayyaf, "ministro" del petrolio del gruppo terrorista, nel corso di un'incursione-lampo nella Siria orientale da parte di forze speciali Usa eli-trasportate, avvenuta la notte scorsa.Catturata la moglie del leader jihadista, un'irachena identificata come Umm Sayyaf, che è stata subito trasferita in Iraq soto custodia americana per essere sottoposta a interrogatorio. L'operazione, è stato precisato, è stata condotta sulla base di un ordine impartito dal presidente Barack Obama in persona. L'uccisione di Sayyaf "rappresenta un altro duro colpo all'Is e la conferma che gli Stati Uniti non smetteranno mai di colpire i terroristi che minacciano i cittadini americani e i nostri alleati", ha dichiarato il capo del Pentagono, Ash Carter. Il raid non è stato "comunicato in anticipo" al governo di Damasco né tantomeno vi è stato con quest'ultimo "alcun coordinamento", ha precisato Bernadette Meehan, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale istituito presso la Casa Bianca. La regione dov'è avvenuto il raid, nella Siria orientale, non è lontana dal sito archeologico di Palmira, gioiello dell'antichità, per il quale in questi giorni si levano da ogni parte voci d'allarme. Attivisti locali anti-regime hanno anche pubblicato un video che mostra un jihadista che issa il vessillo dell'Is su un edificio nell'area di al-Badiyah, a nord della città.
L'Is assedia l'antica Palmira, minacciata la storia (LEGGI)Esecuzioni di massa. Nella zona di Palmira le milizie jihadiste avrebbero ucciso, con un'esecuzione di massa, 23 persone, tra cui 9 minori e 5 donne, nelle ultime 24 ore. Lo riporta l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione in esilio dell'opposizione non radicale con sede a Londr. La Turchia: abbattuto velivolo siriano. Un F-16 dell'aviazione turca ha abbattuto con due missili un elicottero del regime siriano che aveva violato lo spazio aereo di Ankara. Lo conferma una nota del ministero della Difesa. Si tratterebbe del terzo caso dall'inizio della guerra siriana. Ma Damasco smentisce: era solo un drone di sorveglianza di piccole dimensioni controllato a distanza. Iraq, braccio di ferro per Ramadi. Sul fronte iracheno i jihadisti dell'Is si sono ritirati dagli edifici governativi e municipali di Ramadi, 110 chilometri a ovest di Baghdad, a causa dei bombardamenti dell'aviazione irachena e della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Lo riferisce una fonte della sicurezza della provincia di al-Anbar, di cui Ramadi è la capitale. Venerdì lo Stato islamico aveva preso il controllo del complesso governativo issando la sua bandiera sulle sedi delle istituzioni.