Chiesa

Città del Vaticano. Gauzzi Broccoletti è il nuovo comandante della Gendarmeria vaticana

Gianni Cardinale martedì 15 ottobre 2019

Guazzi Broccoletti in una foto di Vatican Media

Cambio della guardia senza sorprese nella guida della Gendarmeria vaticana dopo le dimissioni di Domenico Giani accettate lunedì da papa Francesco. È arrivata infatti la nomina, come successore, dell’ingegner Gianluca Gauzzi Broccoletti che da un anno ricopriva il ruolo di vice.

Il nuovo comandante è nato 45 anni fa a Gubbio, si è laureato in Ingegneria della Sicurezza e Protezione alla Sapienza, sposato e con due figli, è entrato nella Gendarmeria vaticana nel 1995, diventando nel 1999 responsabile della progettazione e sviluppo dell’infrastruttura di tecnologia di networking e di sicurezza della Città del Vaticano e di Cyber Security. Nel 2010 è stato trasferito al Centro Operativo di Sicurezza, fino a diventare vice comandante del Corpo nel 2018. «Nel corso degli anni ha instaurato un rapporto di fiducia con le varie Segreterie particolari del Santo Padre, le Superiori Autorità del Governatorato e della Segreteria di Stato, dove è stata richiesta competenza e professionalità per indagini a carattere riservato», si legge nella biografia pubblicata dal Bollettino della Sala stampa vaticana.

La nomina di Gauzzi Broccoletti è stata accolta con gioia particolare dall’arcidiocesi di Spoleto-Norcia, dove è nato il papà Benvenuto, e «dove è cresciuto e si è formato come uomo e come cristiano», come ricorda un comunicato della Curia. L’arcivescovo Renato Boccardo, che negli anni del suo servizio alla Santa Sede ha conosciuto e apprezzato la professionalità e la dedizione del nuovo Comandante, a nome della Chiesa di Spoleto-Norcia gli esprime «vive congratulazioni per questo gesto di fiducia da parte del Santo Padre e gli augura il miglior successo nella delicata missione che lo impegna nel garantire la sicurezza della persona del Papa e dello Stato della Città del Vaticano».

Intanto l’ex comandante Giani in una intervista nella pagina locale della sua Arezzo su La Nazione, ribadisce che anche per lui la «fuga di notizie» da cui è partita tutta la vicenda che ha portato alle dimissioni «è stata vergognosa, ha calpestato la dignità di chi l’ha subita». Riguardo all’ignoto autore della malefatta dice: «Sì, lo confesso: speravo parlasse. E credo che l’autore non lo abbia fatto per malafede, forse solo per superficialità». Mentre sulle indiscrezioni secondo cui in cambio del suo gesto avrebbe ricevuto promesse e riconoscimenti, chiarisce: «No, niente. Esco senza niente, questo è chiaro. Ma è così che deve essere, almeno in Vaticano».