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Cetraro. Intimidazione mafiosa contro don Stamile, capo di Libera in Calabria

Redazione Internet lunedì 8 gennaio 2018

don Ennio Stamile

Presenta le caratteristiche tipiche dell'arroganza della criminalità più bieca l'intimidazione compiuta nella tarda serata di sabato scorso a Cetraro, centro ad alta densità mafiosa dell'Alto Tirreno cosentino, nei confronti di don Ennio Stamile, 53 anni, coordinatore di Libera Calabria, strettamente legato al fondatore dell'associazione, don Luigi Ciotti.

Sconosciuti, mentre il sacerdote cenava in un ristorante insieme tra l'altro al sindaco della cittadina tirrenica, Angelo Aita, e ad un gruppo di capi scout, hanno legato allo specchietto retrovisore esterno della sua automobile un sacco del tipo usato per la spazzatura contenente la carcassa sanguinante di un capretto.

Sono stati subito avvertiti i carabinieri, che, giunti sul posto, hanno sequestrato la carcassa del capretto e raccolto qualsiasi traccia che possa consentire l'identificazione dei responsabili. Don Ennio Stamile, ai militari, almeno per quanto se ne sa ufficialmente, ha detto di non sapersi spiegare i motivi dell'intimidazione.

Le indagini avviate dai militari riguardo il movente dell'intimidazione, di conseguenza, non escludono, al momento, alcuna ipotesi. Anche se è fondata la possibilità che quanto è accaduto altro non sia che un sinistro avvertimento lanciato dalla criminalità mafiosa ad un sacerdote, parroco, tra l'altro, per molti anni proprio a Cetraro, che ha fatto della difesa della legalità e dei più deboli uno scopo di vita, attirandosi per questo motivo non pochi nemici.

L'intimidazione ha sollevato un coro unanime di solidarietà nei confronti di don Ennio, con in testa lo stesso fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. "Ancora un grave atto intimidatorio - ha detto don Ciotti - che sollecita le nostre coscienze ad essere più vigili e che ci richiama a sentire sempre prepotente dentro di noi il morso del più, del dare e impegnarci di più. La strada da percorrere nella lotta alla criminalità organizzata ed alle illegalità è ancora lunga ed ognuno, la politica, le istituzioni, i cittadini, é chiamato a fare la propria parte".

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha immediatamente contattato telefonicamente il sacerdote per esprimergli la propria "incondizionata solidarietà e vicinanza" e quelle dell'intera Giunta. "Il lavoro di responsabilizzazione e sensibilizzazione che don Ennio e Libera stanno svolgendo a Cetraro, sul Tirreno cosentino e in tutta la Calabria - ha commentato Oliverio - è importante e prezioso. Nei prossimi giorni incontrerò don Ennio per concordare, insieme a lui, iniziative e azioni a sostegno della sua opera e di quanti sono al suo fianco e collaborano con lui".

Già nel 2012 don Stamile era stato oggetto di un analoga intimidazione