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50 anni di Avvenire. 1997 - Brucia il Duomo di Torino, la Sindone in salvo

Antonio Giorgi giovedì 16 agosto 2018

L'incendio al Duomo di Torino, la Sindone portata in salvo dai pompieri

La foto del pompiere che sfidando le fiamme esce barcollando dal Duomo di Torino fa in breve il giro del mondo: l’uomo reca sulle braccia la teca che custodisce la Sindone, il lenzuolo della passione di Cristo sottratto a fatica al rogo che già lo lambiva. Il pompiere diventa eroe e sarà poi ricevuto in udienza dal Papa. Si chiama Mario Trematore.

L’incendio alla cappella della Sindone è nella notte dell’11 aprile 1997, inizio di una primavera bizzarra segnata da una siccità che ha pochi precedenti. L’anno, del resto, non si è presentato sotto i migliori auspici, e se hanno ragione coloro che affermano che il buon giorno si vede dal mattino...

Ma andiamo con ordine. A metà pomeriggio del 7 gennaio un grave incidente ferroviario coinvolge il treno più moderno della flotta Fs, il Pendolino in servizio tra Milano e Roma. Arrivato a velocità eccessiva alla curva che immette nella stazione di Piacenza il convoglio deraglia, alcune vetture si rovesciano sulla massicciata e si accartocciano. Ci sono otto morti e decine di feriti. Sul treno viaggiava anche l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, rimasto illeso.

Il 28 marzo, Venerdì Santo, i pattugliatori italiani che perlustrano il Canale d’Otranto in funzione anti-sbarco di immigrati albanesi in forza di un accordo tra Roma e Tirana, segnalano l’arrivo un’imbarcazione con a bordo almeno 120 persone. Una corvetta nella nostra Marina cerca di ostacolarne l’avvicinamento alla costa pugliese, c’è una collisione e l’unità albanese affonda. I superstiti sono appena 34.

L’evento più doloroso dell’anno, la tragedia delle tragedie, ha per teatro l’Italia centrale a partire dal 26 settembre. La terra trema migliaia di volte in Umbria e nelle zone attigue delle Marche; colpite in particolare le città di Assisi e di Foligno, dove le scosse raggiungono magnitudo 6. Il crollo delle volte della basilica superiore della città del Poverello provoca quattro morti. Ingentissimi i danni materiali, migliaia gli sfollati, problematico l’arrivo dei soccorsi nelle frazioni più isolate dell’Appennino. Anche il patrimonio artistico e architettonico subisce sfregi spesso irrimediabili. L’Italia e il mondo si mobilitano per far fronte all’emergenza.

La scomparsa di due figure femminili peraltro diversissime tra di loro ma spesso sotto i riflettori dei media segna la tarda estate. Il 31 agosto, a Parigi – la stessa Parigi che ha ospitato una settimana prima la Giornata mondiale della gioventù – muore in un incidente d’auto lady Diana Spencer, già moglie del principe Carlo d’Inghilterra. A Calcutta, il 5 settembre, si spegne un’umile suora di origini albanesi che ha dedicato l’intera vita agli ultimi. È Agnese Bojaxhiu, conosciuta da tutti come Madre Teresa, fondatrice delle Missionarie della Carità, premio Nobel per la Pace nel 1979, beatificata da Giovanni Paolo II nel 2003 e portata agli onori degli altari come santa della Chiesa cattolica da papa Francesco nel 2016.

A proposito di Nobel, ne arriva uno anche all’Italia in questo ’97. Il prescelto è Dario Fo, per la letteratura. Il mondo della cultura festeggia.

Sul fronte internazionale la visita del Papa a Sarajevo (12-13 aprile) suggella la conclusione del processo di pace in Bosnia-Erzegovina, il ritorno alla convivenza tra cattolici, ortodossi e musulmani in una città da sempre modello di serena coabitazione. A papa Wojtyla (che sarà in Brasile il 5 ottobre successivo per l’Incontro mondiale delle famiglie) rendono omaggio anche le autorità musulmane locali. L’imam Mustafa Ceric in testa.

Dall’altro capo del mondo si assiste il 1° luglio a uno storico ammainabandiera: gli inglesi lasciano Hong Kong, la restituiscono alla Cina dopo 156 anni. Ultimo avamposto europeo da quelle parti rimane ancora per un paio di anni Macao, portoghese dal 1550. Un poco più a oriente della Cina, nella giapponese Kyoto, i rappresentanti di 180 Paesi firmano l’11 dicembre un Protocollo, oggi contestato da alcuni, che dovrebbe limitare le emissioni inquinanti nell’atmosfera terrestre.

La politica italiana cosa ha fatto nel frattempo? È andata avanti con alti e bassi. Il governo di Romano Prodi si è dato l’obiettivo di farci entrare nell’euro, ma la cura è pesante, Bertinotti e Rifondazione non ci stanno ed è crisi (9 ottobre). Però la stessa base operaia sembra non volere l’uscita di scena del centrosinistra, sicché Prodi ritorna in Parlamento e il giorno 16 riottiene la fiducia.
Collocabile in una via di mezzo tra la protesta politica e il folklore paesano un fatto registrato a Venezia il 9 maggio. Un gruppo di "Serenissimi" infatuati del mito del doge occupa, armi alla mano, il campanile di San Marco. Un blitz dei carabinieri blocca gli otto nostalgici che si beccheranno tra i 4 anni e 9 mesi e i 6 anni. Fine della sceneggiata.

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