Tabitha Gill, la cristiana pachistana accusata di blasfemia e percossa - Dal sito dell'agenzia Fides www.fides.org
Tabitha Nazir Gill, rinomata cantante evangelica cristiana che lavora come infermiera a Karachi, in Pakistan, è stata accusata di blasfemia dai suoi colleghi. Lo scrive l'agenzia Fides.
"È stata percossa e torturata dal personale e dai visitatori dell'ospedale fino a quando non sono arrivati i funzionari di polizia che l'hanno tratta in custodia" riferisce Fides. In un primo momento, "i funzionari hanno rilasciato la donna senza formalizzare alcuna accusa. Poi un folla si è radunata davanti all'ufficio di polizia protestando per il rilascio della donna e facendo pressioni per la sua incriminazione: i funzionari di polizia hanno dunque registrato la denuncia a carico della donna".
Tabitha, prosegue Fides, è accusata di aver pronunciato commenti dispregiativi contro i profeti Adamo, Abramo e Maometto e di aver proclamato il nome di Gesù ai pazienti.
Padre Nazir John, cappellano dei Medici cristiani dell'arcidiocesi di Karachi, a Fides ha detto: “Sono molto triste nel sapere dell'incidente accaduto con Tabitha. La conosco personalmente, è donna dalla profonda fede e ama cantare inni religiosi. Ho visto i video in cui la percuotono e la torturano per spingerla a confessare il reato a a scrivere delle scuse. Sinceramente non credo alle accuse mosse contro di lei: non credo che, da persona dedita e responsabile, possa aver ferito i sentimenti religiosi altrui; inoltre, nella professione infermieristica, ha sempre lavorato senza alcuna discriminazione di credo e casta”.
Si tratterebbe dell'ennesima strumentalizzazione della legge pachistana sulla blasfema, chiamata in causa senza motivo a seguito di un litigio tra colleghe. Alcuni musulmani lo riconoscono e difendono Tabitha. Un'infermiera musulmana che lavora con lei, nel messaggio inviato a Fides scrive: “Condanno le brutali torture inflitte da personale ospedaliero, visitatori e pazienti, contro Tabitha; non ci sono prove che abbia usato commenti dispregiativi su qualcuno. Ma vi sono i filmati in cui si vede bene che è stata torturata e picchiata in ospedale ”. Aggiunge: “Siamo tutti esseri umani uguali, lavoro da anni con infermiere cristiane e non ho mai visto alcuna di loro compiere atti irresponsabili. Secondo la nostra professione, prestiamo giuramento di servire l'umanità, senza alcuna distinzione, né discriminazione religiosa . Chiedo inoltre al personale medico del nostro ospedale di non rovinare il nome dell'islam trasformando questioni personali in una questione religiosa: malintesi personali possono essere affrontati e risolti con l'aiuto della direzione dell'ospedale".