mercoledì 27 marzo 2024
Nel 2021-2022 le costruzioni hanno contribuito a circa un terzo della crescita del Pil (+12,3%), dato che sale al 50% se si considera anche tutto l'indotto. Incentivi a chi assume personale femminile
Incentivi a chi assume personale femminile

Incentivi a chi assume personale femminile - Archivio

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Le costruzioni trainano la crescita dell'economia italiana. Nel 2021-2022 l'edilizia ha infatti contribuito a circa un terzo della crescita del Pil (+12,3%), dato che sale al 50% se si considera anche tutta la sua filiera. Lo indicano i dati dell'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'Ance-Associazione nazionale costruttori edili. Nel 2023 a causa delle crisi internazionali, dell'inflazione e dell'aumento dei tassi di interesse il Pil italiano ha perso slancio. Per questo l'apporto del settore delle costruzioni risulta importante per la crescita economica del Paese. Le costruzioni in tre anni hanno recuperato l'80% della produzione persa durante la crisi: dal 2008 al 2020 (-92 miliardi, dal 2021 a oggi + 75 miliardi). Cresce inoltre l'occupazione: secondo i dati delle Casse edili si registra un aumento del numero di ore lavorate del +0,9% e dei lavoratori iscritti del +2,9%, nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022.

Tuttavia per le costruzioni nel 2024 si prevede un -7,4% rispetto all'anno precedente. La fine del superbonus, della cessione del credito, il ridimensionamento e l'assenza di una politica di incentivi per l'efficientamento energetico e sismico degli edifici porteranno a un crollo del 27% del mercato della riqualificazione abitativa. Per quest'anno le previsioni sul comparto delle opere pubbliche sono di una crescita del 20% pari a circa dieci miliardi di euro aggiuntivi rispetto al 2023. Il traino del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza, però, non sarà sufficiente per compensare il calo dell'edilizia abitativa.

«La stretta sugli incentivi fiscali sull'edilizia avrà un segno negativo molto forte nel 2024, bilanciato parzialmente da un più sugli investimenti in opere pubbliche, il Pnrr in particolare. Questo non riuscirà però a compensare, quindi noi prevediamo un calo di circa sette punti nel 2024, ovviamente su tre anni eccezionali che ci sono stati. È un campanello d'allarme - spiega la presidente di Ance Federica Brancaccio -. Ci sono ancora delle semplificazioni da fare -. Noi riteniamo che il Pnrr sia la più grande occasione non solo di sviluppo del Paese, ma anche la palestra per sperimentare le semplificazioni di ciò che ha rallentato la crescita negli ultimi decenni. Questo è il momento delle riforme, per far sì che possiamo sviluppare la forza produttiva del Paese e la crescita dei prossimi anni. Un rallentamento dell'edilizia rischia di far tornare la stagnazione».

Raddoppia la presenza rosa in cantiere, incentivi a chi le assume

Un incentivo per chi assume donne nei cantieri: lo propone la Filca, il sindacato delle costruzioni della Cisl. «La nostra intenzione - sottolinea Enzo Pelle, segretario generale - è di colmare il profondo gap lavorativo tra lavoro maschile e lavoro femminile in edilizia, settore in cui il 97,5% degli occupati è rappresentato da uomini. Includere le donne permetterebbe di qualificare e arricchire tutto il comparto delle costruzioni: edilizia vuol dire rigenerazione urbana e sostenibilità, che comincia dalla periferie ma riguarda tutto il territorio. Le donne devono essere coinvolte nell'intero ciclo delle costruzioni, dalla progettazione alla realizzazione». E per concretizzare questa condizione la Filca propone alla politica «una misura per il settore che sia mirata, chiara e lineare: il totale esonero contributivo per chi assume donne in edilizia e una misura addizionale di un ulteriore 30% rispetto agli incentivi già esistenti, per due anni, anche a costo di andare oltre il 100%».

L'interesse delle donne verso l'edilizia e i cantieri d'altra parte, sembra crescere: nel 2022, annota il sindacato, la presenza femminile alle attività del Formedil, l'Ente bilaterale di formazione e sicurezza, ha fatto registrare un 5,7% (9.297 allieve formate), con un aumento considerevole di corsiste soprattutto nelle regioni del Nord. «Mai come oggi - aggiunge Pelle - nel settore abbiamo bisogno di una edilizia moderna e qualificata, innovativa e tecnologica, sostenibile, sicura e per questo inclusiva delle donne. Ripensare le città, rigenerare i centri storici, progettare e costruire gli spazi del domani sono azioni in cui la mente e le mani delle donne possono davvero fare la differenza qualitativa».

Cento caschetti rosa sono stati consegnati ad altrettante donne che hanno partecipato agli stati generali della formazione e della sicurezza in cantiere. In particolare, le studentesse iscritte ai corsi di formazione nel 2022 in Italia sono state 9.004 (erano 4.007 nel 2020), rappresentano il 31,9% di tutti gli iscritti ai corsi di formazione delle scuole edili e degli enti unificati legati a Formedil e crescono in particolare le iscritte ai corsi di formazione per operaie, passate da 700 nel 2020 a 1574 nel 2022. L'aumento è più marcato si registra nelle aree del Nord Ovest e Nord Est. Il Piemonte è una delle regioni in cui la crescita è stata maggiore: nel 2022 le allieve sono state 813, il 69,7% in più rispetto al 2021, in Lombardia l'incremento è pari al 43,3%. Analizzando i numeri per tipologie di corso, quella più seguita rimane, per le donne, la formazione per la sicurezza sia per per le operaie (2.705 allieve nel 2022) che per le tecniche (2.331 studentesse nel 2022), al secondo posto ormai dal 2019 c'è la formazione base lavoratori, seppur in calo nel 2022 rispetto al 2021. In quasi tutti i corsi la presenza femminile è in aumento, cresce del 188,9% anche il numero di allieve che hanno preso parte ai percorsi di alternanza scuola/lavoro, erano 27 nel 2021 e sono salite a 78 nel 2022. Al centro del dibattito, anche il ruolo delle nuove tecnologie. Mestieri antichi come il muratore, l'impresario, il posatore, l'operaio sono oggi professioni ad alto tasso di tecnologia con figure capaci di gestire lavorazioni di alta precisione con macchinari sofisticati. È un settore che ormai progetta in digitale, elabora dati con l'intelligenza artificiale, simula con i software il comportamento dei materiali, quindi, di pari passo cresce la necessità di avere personale altamente specializzato.

Gli incentivi fiscali come il superbonus 110% e il Pnrr sono stati il motore che hanno prodotto la grande richiesta di formazione degli ultimi due anni. Nel 2022 i corsi erogati dalle scuole edili e dagli Enti Unificati sono stati in Italia 16.586, il 15.2% in più di quelli del 2021 e il 29.1% in più di quelli realizzati nel 2020. Gli allievi formati sono stati 163.727 di cui 141.241 operai, 19.161 tecnici e 3.325 rappresentanze sindacali. In Piemonte, nel 2022 sono stati svolti 1.617 corsi che hanno coinvolto 14.194 allievi.

I corsi per la sicurezza sono i più richiesti: nel 2022 in Italia sono stati formati su questo argomento 62.480 allievi con 6.255 corsi (in Piemonte se ne sono tenuti 621, in crescita del 19,2% con 6.324 allievi). Il primato a livello nazionale spetta alla Lombardia con 11.969 studenti. Nel 2022 i 117 enti territoriali (cioè le scuole e gli enti unificati presenti nelle diverse regioni) hanno visitato e hanno erogato il proprio supporto consulenziale in 21.403 cantieri (erano stati 19.344 nel 2021), più della metà nel Nord Ovest (10.816).
Un effetto indiretto dell'attività svolta dagli enti territoriali, oltre alla finalità esplicita di ridurre gli infortuni, è legato al minor carico di sanzioni che un controllo ispettivo avrebbe potuto infliggere all'impresa. Dal 2014 ad oggi, secondo i dati raccolti dall'Osservatorio permanente di Formedil sono state 29.356 le visite in cantiere che hanno evidenziato profili di inadempienza che, in caso di controllo, avrebbero portato a sanzioni per circa 377 milioni di euro.

Intanto Silvia Ricci è la nuova vicepresidente Ance con delega alla transizione ecologica, nominata dal Consiglio di presidenza dell'Associazione nazionale costruttori edili. La delega alla transizione ecologica, introdotta dalla presidente Brancaccio, testimonia l'impegno dell'Associazione per sostenere le imprese in un momento cruciale di grandi cambiamenti e sfide per il settore delle costruzioni sul fronte della decarbonizzazione e dello sviluppo sostenibile. L'imprenditrice milanese, attualmente presidente del Gruppo giovani imprenditori edili di Milano, Lodi e Monza Brianza, è consigliere delegato dell'azienda Ricci. Dal 2022 con Ricci sperimenta e attua il Codice di Condotta Cantiere Impatto Sostenibile, promosso da Ance Milano, Lodi e Monza Brianza, che approfondisce i principi della sostenibilità applicati al mondo delle costruzioni, ottenendo il livello argento per due cantieri situati a Milano. Appassionata di arte, teatro e urbanistica, ha iniziato il suo percorso associativo nel 2017. Collabora da tempo con le Università di Milano per lo studio di strumenti volti alla misurazione dei principali driver di sostenibilità aziendale, con particolare focus al cantiere.



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