mercoledì 8 novembre 2023
Papa Francesco ha riconosciuto il miracolo attribuito all'intercessione del porporato argentino di origine friulana: la guarigione di un bambino di un anno e mezzo intossicato con la porporina
Lisbona, 6 agosto 2023: la Messa alla Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata da papa Francesco

Lisbona, 6 agosto 2023: la Messa alla Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata da papa Francesco - Agenzia Romano Siciliani

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La guarigione miracolosa di un bambino argentino di un anno e mezzo a Mar del Plata, che aveva inalato della porporina e al quale i medici non avevano dato speranza, ad aprire la strada verso gli altari al cardinale Eduardo Francisco Pironio (1920-1998). Papa Francesco, infatti, ha autorizzato la pubblicazione del decreto che riconosce il miracolo attribuito al porporato argentino, dopo che, il 18 febbraio 2022, ne aveva già riconosciuto le virtù eroiche, dichiarandolo così venerabile. Sarà così beato uno dei principali ideatori delle Giornate mondiali della gioventù volute da Giovanni Paolo II.

Durante l'udienza con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, Francesco ha approvato anche altri tre decreti riguardanti due testimoni italiani e una indiana. Vengono infatti riconosciute le virtù eroiche del servo di Dio Giuseppe Marrazzo, sacerdote della congregazione dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, nato il 5 maggio 1917 a San Vito dei Normanni (Italia) e morto il 30 novembre 1992 a Messina (Italia); le virtù eroiche della serva di Dio Eliswa della Beata Vergine Maria (al secolo: Eliswa Vakayil), fondatrice della Congregazione del Terz’Ordine delle Carmelitane Scalze, ora Suore Carmelitane Teresiane, nata il 15 ottobre 1831 a Ochanthuruth (India) e morta il 18 luglio 1913 a Varapuzha (India); le virtù eroiche della serva di Dio Maria Francesca Foresti (al secolo: Eleonora), Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Adoratrici; nata il 17 febbraio 1898 a Bologna (Italia) e morta il 12 novembre 1953 a Ozzano Emilia (Italia).

Il cardinale Eduardo Francisco Pironio

Il cardinale Eduardo Francisco Pironio - Archivio

Il miracolo che porterà Pironio agli altari è avvenuto nei primi giorni del dicembre 2006 (pochi mesi l'apertura della causa di beatificazione), quando il piccolo Juan Manuel, di 15 mesi, venne ricoverato in ospedale a causa dell'inalazione accidentale di una pericolosa polvere usata dalla madre per un'opera di restauro. I medici furono subito molto chiari con i genitori: non si sopravvive a questo tipo di avvelenamento e i primi risultati degli esami del sangue confermarono la diagnosi nefasta, perché nel corpo del piccolo furono rilevate tracce di rame, zinco e piombo. «Se sapete pregare, pregate», fu il triste invito del pediatra ai genitori di fronte alla necessità di tenere Juan Manuel in coma farmacologico e sottoporlo ad assistenza respiratoria.

Il gesto che aprì la strada verso la guarigione miracolosa fu la partecipazione di mamma Laura e papà Mariano alla Marcia della Speranza, un'iniziativa lanciata proprio da Pironio (che era stata vescovo della città dal 1972 al 1975) e che aveva tra le tappe anche la parrocchia dell'Ospedale dove si trovava il piccolo ricoverato. Don Silvano de Sarro, sacerdote della parrocchia di Sant'Antonio da Padova, il quale, venuto a conoscenza della situazione, consegnò loro una foto di Pironio. Il giorno seguente la madre lesse la biografia del cardinale, rimanendo colpita da una frase che fu rivolta - assieme all'inviti a pregare - da un vescovo alla madre di Pironio, che in teoria non avrebbe più potuto avere figli dopo il primo: «A volte i medici sbagliano». E Pironio fu l'ultimogenito di 22 figli. I genitori di Juan Manuel quindi cominciarono a pregare chiedendo l'intercessione del cardinale, coinvolgendo anche gli amici e i parenti: le condizioni di Juan Manuel migliorarono il giorno stesso e in poco tempo il piccolo guarì inspiegabilmente.

Il riconoscimento di questo miracolo avvenuto per sua intercessione, porterà alla beatificazione del cardinale argentino, che era nato il 3 dicembre 1920 a Nueve de Julio, in Argentina, 22° figlio di Giuseppe Pironio ed Enrica Buttazzoni, emigrati friulani (il padre era originario di Percoto, frazione del comune di Pavia di Udine; la madre veniva da Camino di Buttrio, sempre in provincia di Butrio.

Ordinato sacerdote il 5 dicembre 1943, Pironio fu tra i partecipanti al Concilio Vaticano II come “esperto” e si dedicò per molto tempo anche all'insegnamento. Venne eletto vescovo titolare di Ceciri e ausiliare di La Plata il 24 marzo 1964. Fu ordinato vescovo il 31 marzo seguente. Il 19 aprile 1972 fu nominato vescovo di Mar del Plata. Dal 1968 al 1975 fu dapprima segretario generale e poi presidente del Celam (Consiglio Episcopale Latinoamericano).

Nel 1974 fu invitato da Paolo VI a predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana e il 20 settembre 1975 fu chiamato di nuovo a Roma da Paolo VI prima come pro-prefetto e poi prefetto della Congregazione per i religiosi e degli Istituti Secolari. Il 24 maggio 1976 fu creato cardinale: otto anni dopo Giovanni Paolo II lo nominò presidente del Pontificio Consiglio per i laici. E fu proprio in questa ultima veste che si occupò di organizzare le Giornate mondiali della gioventù.

Riguardo alla sua nomina al Consiglio dei laici, negli anni seguenti disse: «In quel momento mi sembrava, come sembrava a molti, di essere stato retrocesso ad un incarico di serie B. Invece ho scoperto di essere stato promosso allo stato laicale. I laici infatti formano la maggioranza del popolo di Dio». «In questo Pontificio Consiglio – aggiungeva poi - ho potuto lavorare affinché i grandi movimenti ecclesiali, che sono un vero dono di Dio e una grazia dello Spirito Santo, possano armoniosamente inserirsi e si sentano accolti nella vita delle Chiese locali. Sono contento poi di finire lì il mio servizio alla Chiesa: un lavoro a contatto con i laici, proprio come quando ho iniziato il mio ministero, tanti anni fa».

Chi l'ha conosciuto anche negli anni di servizio alla Curia romana ne ricorda l'umiltà e il profondo senso di amicizia che lo circondava: durante i suoi spostamenti in Vaticano, infatti, stringeva la mano a tutti e si faceva vicino con gesti di accoglienza e aiuto ai tanti poveri che incontrava. Proprio la sua particolare "opzione per i poveri" è uno dei suoi tratti distintivi fondamentali.

Da tempo malato di un tumore, fonte di non poche sofferenze, morì nella Città del Vaticano il 5 febbraio 1998 all'età di 77 anni. Fu sepolto nel santuario di Nostra Signora di Luján, in Argentina.

Nel suo testamento spirituale scrisse, fra l'altro: «Rendo grazie al Signore per il mio ministero di servizio nell'episcopato. Quant'è stato buono il Signore con me! Ho voluto essere padre, fratello e amico dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, di tutto il popolo di Dio. Ho voluto essere semplicemente presenza di "Cristo, speranza della gloria". Ho voluto esserlo sempre, nei diversi servizi che Dio mi ha chiesto come vescovo».

Come ricorda Vaticannews.va Jorge Mario Bergoglio, allora provinciale dei gesuiti, conobbe di persona Pironio come vescovo ausiliare di Mar del Plata (1964-1972). Nel 2002 Bergoglio, nell’omelia della Messa celebrata nel corso di un seminario di studi dedicato a Pironio, a Buenos Aires nell’Università Cattolica argentina, di cui Pironio fu uno dei fondatori e dei primi docenti, disse di lui: «Quando donava, donava tutto se stesso, non donava mai senza donarsi. Ci metteva sempre il cuore in tutto ciò che dava. Quando doveva dare qualcosa, un consiglio, o altro, lo faceva con tutto il cuore. Gli piaceva parlare della povertà, e questa era una dimensione del suo vivere la povertà: donarsi, spogliarsi». L’arcivescovo di Buenos Aires, poi, prese parte al V Incontro nazionale dei sacerdoti organizzato dalla Conferenza episcopale argentina incentrato sulla testimonianza sacerdotale del porporato, nel decimo anniversario della sua scomparsa. E in una successiva intervista disse di Pironio: «Quando parlavi con lui ti dava sempre la sensazione che si sentisse il peggiore uomo del mondo, il peggior peccatore. Ti apriva un panorama di santità dalla sua profonda umiltà. Ti apriva orizzonti, sperimentavi che non chiudeva mai le porte a nessuno, anche la gente che lui sapeva che non lo aveva capito».


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