mercoledì 30 agosto 2023
L’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi: va messo a tema un concetto di sviluppo capace di superare le condizioni strutturali di diseguaglianza
Una mensa. La povertà avanza anche in Sardegna

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Emergenza abitativa, caro vita, sovra-indebitamento. In Sardegna si prevede un autunno difficile, e Chiesa e istituzioni si mobilitano per far fronte alla crisi. «Il tema della povertà ci interroga profondamente - sottolinea l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi -, non solo nella predisposizione di strumenti attivi di contrasto di essa ma anche nella definizione di un concetto di sviluppo capace di superare le condizioni strutturali di diseguaglianza, tenendo conto della tipicità della nostra Isola, e raccogliendo l’indicazione di Papa Francesco che l’amore per il prossimo debba diventare amore sociale e politico, proteso verso un nuovo modello di sviluppo». Tutto ciò «va coniugato con il tema della lotta alla povertà educativa e con quello del lavoro, attraverso la predisposizione di strumenti per la formazione professionale e l’attivazione di processi lavorativi per i giovani e per chi ha perduto il lavoro negli ultimi anni». Inoltre, il legame tra solidarietà e sussidiarietà: «I dati dicono che nelle regioni in cui è più attiva la creatività dei gruppi sociali, delle parrocchie, del Terzo settore e della società civile, si guadagna anche in termini di sviluppo, inserimento lavorativo e qualità dell’educazione».

Tra le preoccupazioni, la sospensione del Reddito di cittadinanza che nell’Isola interessa circa 5mila persone, per cui la Regione è già in movimento. Dal primo settembre, al via la misura di “Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl)”: «Non lasceremo solo nessuno - assicura l’assessore regionale del Lavoro, Ada Lai -: la Regione è impegnata ad accompagnare passo per passo i cittadini nella transizione dal Reddito alle nuove misure previste dal Governo. Assessorato e Aspal faranno tutto il possibile per prevenire qualsiasi forma di tensione o disagio sociale portando avanti, nei tempi prefissati, il nuovo sistema di presa in carico degli ex-percettori del Reddito. Siamo pronti a rendere operativi i nuovi strumenti attraverso un programma strutturato di politiche attive del lavoro che comprende piani di formazione mirati alle esigenze delle imprese e i cantieri di lavoro per tutti i profili professionali».

Lasciatosi alle spalle il 2022 - in cui l’economia sarda è cresciuta (Pil +5,3% fino a giugno, +3,5% nella media annua, secondo la Banca d’Italia) -, le previsioni delle Caritas per l’autunno 2023 sono complesse. «La situazione di coloro che fanno più fatica risulta aggravata dalla perdita del Reddito di cittadinanza - spiega il direttore della Caritas di Cagliari, don Marco Lai (+451 persone seguite nei primi sei mesi del 2023) - impossibilitati a pagarsi un affitto, e di fatto nuovamente rigettati indietro rispetto all’emancipazione sociale. L’emergenza abitativa è in questo momento uno dei problemi più gravi, causato da redditi insufficienti e dal caro vita. Ciò ha ripercussioni anche sugli altri servizi: nella nostra mensa, da luglio siamo passati da 250 a 300 pasti al giorno; aumentano anche le richieste per i posti letto, il pagamento delle bollette e delle cure mediche».

Nella Cittadella di Olbia, «stiamo registrando - spiega il direttore della Caritas diocesana di Tempio-Ampurias, Domenico Ruzittu - una presenza sempre maggiore di pensionati e lavoratori stagionali. Il grosso problema è quello abitativo, i proprietari di case non affittano tutto l’anno e chiedono prezzi sempre più elevati». Nell’Emporio della Solidarietà si contano 400 tessere, ovvero 1.500-1.600 persone aiutate per i viveri, a cui si aggiungono quelle sostenute nelle altre necessità quotidiane; in tutto il territorio diocesano, circa 5.000 persone aiutate dalle quattro cittadelle solidali.

Per dare risposte più efficaci si intende rafforzare la rete territoriale. «Daremo un contributo alle associazioni - afferma l’assessore alle Politiche sociali del Comune olbiese, Simonetta Lai -, affinché possano aiutare le persone più fragili, che intercettano con più facilità. I nostri interventi sono importanti ma non sufficienti: nell’area abbiamo un centinaio di sfratti, un problema cresciuto dal periodo del Covid. Interveniamo sui minori e sulle famiglie; a settembre attiveremo un progetto per il sostegno ai giovani con fragilità, grazie ad alcuni educatori di strada».

Preoccupa anche il sovraindebitamento, spesso anticamera dell’usura. «Da gennaio c’è stata un’impennata di richieste a causa dell’aumento dei tassi di interesse - dice Alessandro Mele, della Fondazione antiusura Sant’Ignazio da Laconi della Caritas di Cagliari -: famiglie che talvolta si indebitano per far fronte a spese ordinarie, come le cure mediche». Nella stessa Fondazione, nei primi mesi del 2023 è stato già erogato 1,1 milione di euro, il che fa supporre che entro l’anno venga superato l’importo del 2022 (quasi 2 milioni).

A Olbia, attraverso la Fondazione antiusura Santi Simplicio e Antonio, si interviene con il “prestito di soccorso”: nei primi sei mesi del 2023 sono stati erogati tra i 200 e i 250mila euro, a sostegno di chi si è indebitato per bollette o medicinali. In aumento anche il gioco d’azzardo: a Olbia, la città dove si gioca di più (121 milioni di euro nel 2019), lo scorso giugno la Caritas diocesana ha aperto uno sportello in collaborazione con il Serd locale. E poi c’è il tema migranti. Dallo scorso luglio la Caritas diocesana di Sassari ha aperto due nuovi Centri di accoglienza straordinaria - di cui uno dedicato ai minori non accompagnati - «nel cuore della città, in modo da creare un rapporto con la comunità - dichiara Antonello Spanu, direttore della Caritas sassarese -. Occorre puntare su un’accoglienza adeguata, che deve essere un segno di speranza».

L’altro fronte è quello educativo. Il Comune di Cagliari, già impegnato anche su quello abitativo, ha attivato quattro “Centri di quartiere”, gratuiti e operativi tutto l’anno: «Si tratta di un presidio fondamentale - evidenzia l’assessore comunale alle Politiche sociali, Viviana Lantini -: sono le stesse famiglie che ce li chiedono perché si rendono conto che non ce la fanno da sole. Ogni Centro garantisce diverse attività a circa 200 minori; vorremmo potenziarli perché le domande stanno crescendo».

Su questo fronte, anche il sostegno agli studenti universitari. «Da oltre un anno – fa sapere il presidente dell’Ersu Cagliari, Cosimo Ghiani – siamo in prima linea nella ricerca di soluzioni per far fronte alla carenza di alloggi, in seguito ai lavori di ristrutturazione di alcune case dello Studente, attraverso l’acquisizione di immobili adiacenti o interni all’Università. Oggi abbiamo a disposizione circa mille posti letto per sopperire alle esigenze degli aventi diritto; entro qualche anno contiamo di averne almeno 1.700, anch’essi tutti a prezzo calmierato (200 - 300 euro per stanza)».



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