lunedì 6 maggio 2024
Il 6 maggio 2023 la cerimonia di incoronazione. Da allora tante cose sono cambiate: la malattia, gli incontri coi sudditi, l'apertura delle dimore reali al pubblico. Che lo ama, nonostante tutto
Re Carlo stringe le mani ai suoi sudditi durante una sfilata

Re Carlo stringe le mani ai suoi sudditi durante una sfilata - Ansa

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Era il sei maggio 2023 quando re Carlo III, erede della regina Elisabetta morta a settembre dell’anno prima, riceveva nell’abbazia di Westminster, a Londra, la corona barocca di Sant’Edoardo che ha suggellato la sua ascesa al trono d’Inghilterra. Nel Regno Unito, e nei 14 Paesi del Commonwealth di cui il monarca è capo di Stato, si fece festa per tre giorni. Della grandiosità di quella cerimonia, costata 100 milioni di sterline, sopravvivono, oggi, memorie che appartengono a una storia vecchia “appena” 12 mesi, ma che paiono lontanissime.

L’umanità di Carlo

L’evento che pesantemente ha segnato l’anno uno dell’Età Carolingia è stato l’annuncio che ha ufficializzato, prima, il cancro del sovrano, 75 anni, poi, quello della duchessa di Galles, la principessa Kate, 42 anni, moglie dell’erede al trono William. Una batosta doppia che ha fatto evaporare l’allure che conferisce ai reali membri quasi magica perfezione svelandone l’umana sofferenza. Non ci sono dettagli sulla gravità dei due casi, tantomeno sull’esito dei trattamenti chemioterapici a cui entrambi si stanno sottoponendo. Ma sono in molti ad averlo notato: la malattia pare aver avvicinato la monarchia al suo popolo. Il calore espresso dalla folla nei confronti della regina Camilla, che durante l’assenza di Carlo dalla scena pubblica si è fatta in quattro per coprire gli eventi in programma nell’agenda del marito, ha sorpreso persino Buckingham Palace. Un’espressione spontanea di vicinanza al dolore reale. «Non si può che dimostrare simpatia nei confronti di una donna di 76 anni che ha marito e nuora malati di cancro – ha commentato al Telegraph una fonte del Palazzo - qualunque sia l’opinione sulla monarchia».

Il sovrano, travolto dalla malattia proprio agli inizi del suo regno, dopo una vita trascorsa ad aspettarlo, aveva però cominciato a conquistare il cuore dei suoi sudditi già prima di decidere che avrebbe condiviso con la nazione la sua fragilità. Il popolo gli ha voluto subito bene perché è apparso sin da subito poco più empatico della madre Elisabetta. La diagnosi del cancro ha fatto il resto: Carlo, oggi, sembra visivamente felice di stingere la mano a chi incontra. Nelle foto scattate durante la sua visita al Macmillan Cancer Center dell’University College Hospital, la prima dopo l’inizio delle terapie oncologiche e un’assenza di quasi centro giorni, lo si vede chiaramente abbracciare i malati che è andato a trovare. Nel modo in cui tende la mano a una donna ci sono tracce di calore umano fino ad adesso quasi sconosciute ai britannici. Sarà pure solo una “formale informalità”, come qualcuno tra gli addetti ai lavori insinua, ma tant’è: alla gente piace.

La modernità: “less is better” (meno è meglio)

Attivista, ambientalista, aperto al mondo e alla società, Carlo è arrivato sul trono con l’obiettivo di svecchiare la monarchia adattandola ai tempi moderni. Ci è riuscito? In parte, sì.

Il mese scorso ha quasi sorpreso, per fare un esempio, la decisione di aprire al pubblico il castello di Balmoral, la residenza nelle Highlands scozzesi che ha fatto da cornice a tanti momenti cruciali della famiglia Windsor e dove l’8 settembre 2022 morì la regina Elisabetta. La mossa riflette di certo la necessità di fare cassa per sostenere le spese di mantenimento delle proprietà immobiliari reali (l’ingresso costerà tra le 100 e le 150 sterline, ovvero fino a 175 euro) ma anche il suo distacco emotivo dai Palazzi. Si dice che il re sia un convinto sostenitore della “tradizione viva”: se una casa non è abitata, tanto vale farne un museo.

L’urgenza di snellire la Corona ha convinto Carlo a ridurre persino il numero delle associazioni benefiche patrocinate dalla casa reale che sono passate da più di mille a 830. Il taglio è stato maturato, questa è la motivazione ufficiale, dal desiderio di concentrare l’attenzione su meno progetti ma più a fondo, perché abbiano maggiore impatto. A spingere in questa direzione potrebbe però essere stata anche il bisogno di adattare il numero degli impegni pubblici a una “Ditta” con meno addetti ai lavori considerato che il principe Harry, secondogenito di Carlo, e il principe Andrea, primo fratello del re, non sono più operativi. Da parte sua, però, il re ha deciso di farsi carico, nonostante le cure contro il cancro, di un numero maggiore di enti: ne seguirà personalmente non più 441 ma 669.

È passata come “storica” anche la visita, il 29 aprile, di Sophie, moglie del fratello più giovane del re, Edoardo, in Ucraina. La duchessa di Edimburgo è stata la prima e unica della famiglia reale, ad andare a Kiev e Bucha da quando è cominciato il conflitto con Mosca. Ha incontrato la coppia presidenziale, Volodymyr Zelenskiy e Olena Zelenskae, le vittime di tortura e violenza sessuale, i bambini tornati alle proprie famiglie dopo essere stati allontanati dai russi. Si dice che questa sia stata la risposta del Palazzo ai troll russi che hanno utilizzato i social network per alimentare le teorie complottistiche sulla prolungata assenza dalla scena pubblica della principessa Kate che, prima di confessare pubblicamente il suo tumore, era stata data persino morta.

Il futuro

Il bilancio dell’ “annus horribilis” della Corona britannica, secondo molti peggiore persino del 1992, è positivo. Secondo un sondaggio realizzato dal Mail on Sunday re Carlo è amato dal 56% del pubblico, percentuale che un anno fa si fermava al 49%. Stabile intorno al 60% è nel complesso il favore verso la monarchia. Con buona pace dei repubblicani che, domenica, alla vigilia dell’anniversario dell’incoronazione, si sono dati appuntamento a Trafalgar Square per reclamare: «Abbasso il re!».

Più moderna e, semplicemente, più umana l’era di Carlo III è anche più incerta. Nelle prossime settimane, il sovrano dovrebbe tornare a calcare la scena pubblica. È stato tuttavia chiarito che i suoi impegni futuri (le feste in giardino a Buckingham Palace, l’anniversario dello Sbarco in Normandia, la Cerimonia del Trooping the Colour, il viaggio a Samoa per il Summit dei capi di governo del Commonwealth) verranno valutati di volta in volta a seconda delle sue condizioni. Tra qualche giorno potrebbe avere un fugace incontro con il principe Harry di rientro in patria dalla California per gli Invictus Games, i giochi sportivi dei militari mutilati. Il figlio “ribelle” che ha sempre accusato il padre di non averlo abbracciato abbastanza. «Non era bravo – ha scritto nel suo libro di memorie - a mostrare le sue emozioni». C’è chi scommette che, questa volta, non sarà così.

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