mercoledì 24 aprile 2024
Amnesty International: «Una retata fra le donne che difendono i diritti umani più note in Egitto»
Bandiera della Palestina

Bandiera della Palestina - CAITLIN OCHS

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Giornaliste, avvocati, leader di Ong, attivisti. Erano insieme per manifestare la loro solidarietà alle donne di Gaza e del Sudan davanti alla sede di UN Women Arabic al Cairo: per questo le forze di sicurezza egiziane li ha arrestati. Tra loro ci sono anche due persone con doppia cittadinanza italiana ed egiziana. Sono Lina Aly e Mohammed Farag, giornalista egiziano spostato con una donna italiana. La manifestazione si stavano svolgendo in modo pacifico. Prima dell'aggressione e degli arresti, tre rappresentanti della protesta erano entrati negli uffici delle Nazioni Unite per incontrare il personale e rilasciare una dichiarazione.

Sarebbero almeno 19 le persone fermate e arrestate. Una decina di loro sono attiviste per i diritti umani note in Egitto e all'estero. Tra queste Lubna Darwish: «La nostra collega Lubna Darwish, direttrice del programma per i diritti delle donne presso l'Iniziativa egiziana per i diritti umani (Eipr) - ha scritto su X il direttore dell'organizzazione Hossam Baghat - è tra le persone detenute. I contatti con Lubna sono stati interrotti e il suo ultimo messaggio era che i detenuti erano a bordo di un microbus della sicurezza».

Il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury l’ha definita «una retata fra le donne che difendono i diritti umani più note in Egitto». Ha anche sottolineato: «Questo ci dimostra quello che accade quando scende in piazza la società civile, anche in difesa di cause che ufficialmente il governo egiziano dice di apprezzare».

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