mercoledì 10 aprile 2024
La fenomenale giocatrice dell’ateneo dell’Iowa ha incantato gli Usa. Cattolica, nata da mamma italoamericana, gioca e diverte trovando pace e forza nel Vangelo
La cestista americana Caitlin Clark, 22 anni

La cestista americana Caitlin Clark, 22 anni - USA TODAY Sports

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Tutti pazzi per Caitlin Clark. È lei la nuova stella del basket a stelle e strisce. Non uno dei superuomini della famosa Nba, ma una ragazza di 22 anni che sta impressionando anche LeBron James e compagni. È ancora solo una studentessa ma presto sbarcherà nel mondo professionistico come prima scelta ( al draft 2024). I numeri sono tutti dalla sua parte. Con quasi 4mila punti realizzati in quattro anni, Caitlin ha già superato il record di un giocatore o giocatrice nella storia della Division I della Ncaa, la massima serie di basket universitario negli Stati Uniti. La fuoriclasse delle Iowa Hawkeyes, ha trascinato di nuovo la squadra delle cestiste dell’Università dell’Iowa (l’ateneo del suo stato di nascita) alla finale del torneo dei college. E poco importa se anche questa volta non sono riuscite a vincere il titolo. Clark ha messo in mostra tutto il suo repertorio fatto di canestri improbabili, anche da otto metri, e assist meravigliosi. Alta 1 metro e 83 centimetri, è una fuoriclasse in tutti i fondamentali del gioco, un vero spettacolo da vedere dal vivo ma anche in Tv. Non a caso già prima dell’inizio di questa stagione le Iowa Hawkeyes hanno battuto il record di pubblico di tutti i tempi nel basket femminile: c’erano 61mila spettatori per la partita di esibizione contro le DePaul Blue Demons, disputata nello stadio della squadra di football per accogliere più persone. Il palazzetto di casa in questa stagione è sempre stato sold out, in trasferta le squadre che hanno ospitato Iowa hanno avuto un aumento di pubblico di oltre il 150 per cento rispetto alle altre partite (cioè due volte e mezzo il pubblico consueto). Così come il prezzo dei biglietti è cresciuto del 224 per cento.

La stessa Ncaa ha parlato a tal proposito di “effetto Caitlin Clark”. Anche in televisione: la finale del torneo femminile persa contro South Carolina è stata vista da 18.7 milioni di spettatori, il numero più alto per una partita di basket (sia maschile che femminile, sia Nba che Ncaa) trasmessa dall’emittente sportiva Espn dal 2019 ad oggi. Se prendiamo invece solo le partite del campionato femminile dei college, è il dato più alto dal 1992. Gli assi della Nba si dicono estasiati nel vederla giocare: da Luka Doncic a Steph Curry a cui è stata paragonata per i canestri balistici dalla lunga distanza. Tutti strabiliati dalla ragazza nata a Des Moines, ma il cui sangue è anche italiano: sua madre si chiama Anne ma di cognome fa Nizzi, perché i suoi avi erano siciliani. E la mamma di Caitlin non ha dimenticato le sue origini visto che si diletta spesso nella preparazione di cannoli per tutta la squadra. Anne ha sposato Brent Clark, ex giocatore di basket e baseball, ma hanno trasmesso la passione per lo sport anche ai loro tre figli: Catlin ha un fratello maggiore (Blake) e uno minore (Colin) entrambi ex giocatori di football e basket. Ma certo la sorella è la fuoriclasse di famiglia. Catlin sta portando la pallacanestro femminile a rubare la scena a quella maschile. E la sua popolarità sta andando ben oltre i campi da basket. Tutti parlano oggi di lei, ma solo chi la conosce bene sa da dove derivi la sua forza. La famiglia Clark è cresciuta nella chiesa cattolica di San Francesco d’Assisi a West Des Moines. Caitlin frequentato le scuole elementari della parrocchia e la Dowling Catholic High School alle superiori. Parlando proprio del suo liceo nel 2018 a un giornale locale Caitlin disse che era una scuola speciale perché poteva vivere la sua fede quotidianamente. « Alla Dowling si inizia ogni giorno con la preghiera e si finisce ogni giorno con la preghiera».

Chi le sta vicino racconta che non è cambiata. Padre Joseph Pins il parroco, ha spiegato di recente al giornale Crux, come tutta la comunità sia molto orgogliosa per il suo successo e per la sua vita nella fede che la rendono un modello in campo e fuori anche per i più piccoli. E anche il vescovo William Joensen si è detto non sorpreso dai suoi record, ricordando la testimonianza di Caitlin, dei suoi genitori e dei suoi fratelli, alla giornata diocesana dell’educazione cattolica dello scorso anno: « Hanno parlato della centralità della fede nella loro vita familiare… Caitlin ha testimoniato che fino ad oggi continua a trarre forza, visione e pace dalla sua presenza alla Messa e dai valori del Vangelo che le sono stati instillati». Per la sua allenatrice del liceo Kristin Meyer la missione di Caitlin Clark è rimasta la stessa, anche oggi che riempie i palazzetti come le grandi rockstar: « Non si tratta solo di segnare tanti punti o vincere; ama giocare davanti a un’arena esaurita perché riesce a intrattenere le persone e donare loro un sorriso » ha spiegato. « Per due ore lascia vivere loro questa grande esperienza e la prende molto sul serio, e sa che il talento ricevuto da Dio è un’opportunità per portare gioia ad altre persone ». Meyer ha poi ricordato come già a 14 anni si intuiva quanto Caitlin amasse il basket dal sorriso che aveva con la palla tra le mani: «Guarda sempre il lato positivo delle cose, cerca sempre di far sorridere la gente. Ama semplicemente la vita. E trasmette questa energia a chi le sta intorno, sia in campo che fuori». Del resto è sempre questo il primo pensiero di Caitlin a chi le chiede del suo ultimo record: «Voglio far felici i bambini e le persone dello Iowa». Per ora non ci sono dubbi, ci sta riuscendo. E tutto lascia pensare che siamo solo all’inizio di una storia ancora più grande.

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