martedì 18 settembre 2012
​La diffusione di EllaOne, la «pillola dei cinque giorni», è sinora molto al di sotto della aspettative cullate dai promotori del suo ingresso anche nelle farmacie italiane, con 5mila confezioni vendute dall’avvio della commercializzazione (il 2 aprile) a oggi.
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La diffusione di EllaOne, la «pillola dei cinque giorni», è sinora molto al di sotto della aspettative cullate dai promotori del suo ingresso anche nelle farmacie italiane, con 5mila confezioni vendute dall’avvio della commercializzazione (il 2 aprile) a oggi. Dopo l’anticipazione su «è vita» di giovedì scorso della cifra relativa alle confezioni vendute dalla filiale italiana di Hra Pharma (l’azienda francese produttrice del farmaco e di altri "contraccettivi d’emergenza", in realtà con implicazioni abortive), ora emerge anche il dato sullo scetticismo dei ginecologi: secondo un’indagine condotta dalla Società medica italiana di contraccezione, a non prescrivere EllaOne è infatti il 70% degli specialisti. Approvando il prodotto, già disponibile in 21 Paesi europei, l’Agenzia italiana del farmaco infatti adottò il parere del Consiglio superiore di sanità disponendo che la prescrizione della «pillola dei cinque giorni» – che dovrebbe prevenire o interrompere una gravidanza appena iniziata, se assunta entro 120 ore – avvenga solo in presenza di un test negativo di maternità. L’Italia è l’unico Paese, tra i 24 dove il contraccettivo è in commercio, che ha adottato questa cautela: la pillola infatti ha un’azione «antinidatoria», impedendo cioè l’annidamento nell’utero dell’embrione eventualmente formato. E se la vita umana inizia dal concepimento – come tutte le evidenze scientifiche certificano –, impedire chimicamente che possa radicarsi nella sua sede naturale equivale a provocare un aborto, per quanto molto precoce. Con buona pace dei sostenitori della liberalizzazione dei contraccettivi. I ginecologi mostrano di saperlo e di aver capito le ragioni del test preventivo (la percentuale di chi non prescrive EllaOne peraltro ricalca quella degli obiettori) e si attengono alle indicazioni delle autorità sanitarie per un farmaco assai più potente di un comune contraccettivo e delle stesse «pillole del giorno dopo», tanto da essere assimilato dai farmacologi alla pillola abortiva Ru486 più che a queste. Su un mercato italiano dei «contraccettivi d’emergenza» volato fino a 350mila confezioni l’anno, le poche centinaia di scatole di EllaOne sono ancora poca cosa. Ma HraPharma festeggia ugualmente: il suo fatturato mondiale quest’anno supererà per la prima volta i 50 milioni di euro.
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