domenica 21 giugno 2015
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L’immaginazione cattolica in letteratura è viva e vegeta e continua ad ispirare scrittori e poeti che si sentono a legati a Dio perché sono stati cresciuti da cattolici, anche se non praticano più, oppure sono arrivati alla fede da un passato agnostico o ateo. O, infine, stanno ancora cercando quel mistero che li ispira. Nel centro di una Inghilterra ormai secolarizzata, a Birmingham, cuore della Rivoluzione industriale, il Tablet, il più famoso settimanale cattolico inglese, ha riunito, per una due giorni letteraria, firme famose, come David Lodge e David Almond, per discutere di "immaginazione cattolica" e festeggiare i suoi 175 anni.  «Trent’anni fa non avremmo potuto riunire poeti e scrittori che parlano di cattolicesimo come tema delle loro storie. C’è una nuova vitalità tra giovani artisti, cresciuti senza sapere neppure cos’è la religione, che scoprono la fede per la prima volta», spiega Brendan Walsh, uno degli organizzatori del festival. Steve Ely, poeta che racconta nelle sue raccolte, Englaland e Oswald’s Book of hours, la religiosità popolare di una Inghilterra cattolica precedente la Riforma di Enrico VIII, dice di «essere sempre stato attratto dalla Chiesa» anche se è cresciuto in un ambiente completamente agnostico. «Nel 2010 – aggiunge – ho deciso di fare il grande passo e diventare cattolico. Mi sento a mio agio nella Chiesa come se ne avessi fatto parte per tutta la vita. Questo mio viaggio verso la fede è stato, insieme, estetico e spirituale». Per Ely immaginazione cattolica vuol dire preservazione della natura, nella quale si trova Dio, e visione di noi stessi come membri di una comunità più ampia. Anche Carlene Bauer, autrice di Not That Kind of Girl e Frances and Bernard, si sente parte del cattolicesimo e ritrova la fonte della sua ispirazione nella fede alla quale è arrivata da un passato evangelico protestante: «Vorrei comunicare ai miei lettori la gioia che provo per le cose di questo mondo attraverso la descrizione di come suona, odora e sente perché, per uno scrittore cattolico, il mondo è carico della grandezza di Dio, “segno visibile di Grazia invisibile”, come diceva sant’Agostino». Per lei immaginazione cattolica è padroneggiare i dettagli concreti della vita di tutti i giorni. «La scrittrice americana Flannery O’Connor, alla quale mi ispiro, sosteneva che, quando uno scrittore vuole il- lustrare nella sua opera elementi del divino, deve radicare questa sua descrizione in particolari concreti», spiega. David Almond, famoso autore per ragazzi che ha firmato Skellig (edito in Italia da Salani), ha tentato di fuggire dalla sua formazione cattolica senza riuscirvi: «Non volevo scrivere di cattolicesimo ma ho scoperto che non c’è nient’altro che possa fare. Sono ispirato da questa mia eredità e, quando ho riconosciuto queste mie radici, sono diventato uno scrittore migliore». Almond attribuisce la propria creatività allo Spirito Santo: «Penso che l’immaginazione artistica operi attraverso di te proprio come fa la terza persona della Trinità». «Oggi onoro la Chiesa molto di più rispetto al passato e do il benvenuto agli effetti che ha avuto su di me rispettandone anche i riti», dice ancora Almond. Che aggiunge: «La Chiesa cattolica considera gli oggetti fisici e li trasforma in qualcosa di bello per poter raggiungere una realtà ulteriore e io, come scrittore, faccio la stessa cosa cercando di suggerire, ordinando con cura le parole che uso, che c’è un mistero, una realtà più profonda dentro la lingua e oltre la lingua». Per il poeta e traduttore Michael Hulse il cattolicesimo, che si radica in una infanzia fatta di vacanze con i parenti materni tedeschi, molto vicini alla Chiesa cattolica, è una delle realtà più importanti della vita anche se l’artista si definisce un agnostico che non va più in chiesa: «Ho trascorso buona parte della mia vita nei grandi luoghi della fede, si tratti di Santiago, Roma o Gerusalemme, e la mia ricerca non finirà mai, ma trovo difficile credere. La lealtà e persino l’amore che provo verso il cattolicesimo combatte con la mia ragione che mi dice che non può essere vero». Hulse ha dedicato uno dei suoi poemi alla tunica di Cristo, preservata nel duomo di Treviri, che aveva visto quando aveva 4 anni e ha voluto rivedere in età adulta.  Si sta riavvicinando alla Chiesa cattolica anche lo scrittore Jacob Ross, autore di Pynter Bender e A Way to Catch the Dust. Cresciuto nella fede dalla madre nei Caraibi, riconosce che la sua opera è radicata nell’immaginazione cattolica. Anche se soltanto di recente ne è diventato consapevole.
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