giovedì 13 settembre 2012
​Alcune norme contenute nello Statuto dei lavoratori, che prevede tra l'altro la protezione dai licenziamenti senza giusta causa, hanno contribuito a un insufficiente sviluppo dell'occupazione in Italia. La reazione della Camusso: parole che rappresentano il peggiore liberismo.
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Alcune norme contenute nello Statuto dei lavoratori degli anni 70, che prevede tra l'altro la protezione dai licenziamenti senza giusta causa all'articolo 18, hanno contribuito a un insufficiente sviluppo dell'occupazione in Italia.Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, dopo che la riforma del suo governo ha notevolmente indebolito le tutele dell'articolo 18 e a due giorni da un difficile incontro con i sindacati sul rilancio dei redditi dei lavoratori. "Certe norme dello Statuto dei lavoratori hanno potuto contribuire a determinare un'insufficiente creazione di posti lavoro", ha detto Monti in collegamento con un seminario in corso all'Università Roma Tre, elencando alcune scelte di politica economica del passato che secondo lui hanno danneggiato il sistema perché poco pragmatiche."Alcuni dei danni maggiori arrecati dalla politica economica nel corso dei decenni credo siano derivati dalla speranza di fare del bene anche da un punto di vista etico, civile, sociale ma con decisioni politiche che spesso non erano caratterizzate da pragmatismo e dalla valutazione degli effetti", ha detto il premier citando altri esempi, oltre allo Statuto dei lavoratori."Certe disposizioni intese a tutelare le parti deboli nei rapporti economici hanno finito per impattare sul gioco del mercato danneggiando le stesse parti deboli che intendevano proteggere e certe norme sul blocco dei fitti hanno reso più difficile la disponibilità di alloggi a favore di chi si volevano tutelare", ha detto Monti.
CAMUSSO: IL PEGGIORE LIBERISMOQuesto governo ha esaurito la spinta propulsiva, riproponendo con la battuta sullo Statuto un film che abbiamo già visto". Lo scrive il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, su twitter. "Statuto un limite? Abbiamo passato mesi a discuterne e tutto il mondo ha spiegato che non è questo il problema del Paese", aggiunge Camusso. Insomma, attacca ancor alla leder sindacale, si tratta di "parole che rappresentano il peggiore liberismo, che ha teorizzato come la diseguaglianza abbia fatto crescere il mondo".
 
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