martedì 15 aprile 2014
​Dall'inizio dell'anno sono già sbarcati 20.500 stranieri, moltissimi in fuga da guerre e persecuzioni. Necessario superare il Regolamento di Dublino e permettere a chi arriva di proseguire anche per altri Paesi.
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Dall'inizio dell'anno sono già 20.500 gli stranieri sbarcati sulle coste italiane, in fuga da guerre e povertà, contro i 2.500 dello stesso periodo nel 2013. Da ottobre l'operazione Mare Nostrum, condotta dalla Marina militare italiana, ha salvato in mare 19mila migranti. E nel 2013 sono state presentate nel nostro Paese 27mila domande di asilo. Nei primi tre mesi di quest'anno si è già superata quota 13 mila, con un aumento del 140% rispetto allo scorso anno. I dinieghi sono inferiori ad un terzo. Sono questi alcuni dei dati presentati dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di udizione alla Commissione Schengen. Alfano ha sottolineato che "la pressione migratoria minaccia di raggiungere i livelli record del 2011, quando sbarcarono oltre 62 mila persone". In quanto all'operazione Mare Nostrum, che tante vite ha salvato, il ministro ha osservato che costa oltre 9 milioni di euro al mese e che è "indispensabile un ulteriore concorso dell'Europa". Per far fronte all'alto numero di richieste di asilo il governo pensa di istituire una commissione per l'esame delle domande di asilo in ogni prefettura, passando così dalle attuali 20 a oltre 100. Ma Alfano ha aggiunto che bisogna consentire ai migranti che sbarcano in Italia di poter raggiungere gli altri Paesi europei dove vogliono trasferirsi. Attualmente, ha spiegato, "vige il Regolamento di Dublino, che obbliga i migranti a chiedere asilo nel Paese di approdo. Questa norma ha un grande limite perchè carica tutti gli oneri della migrazione sul Paese di primo ingresso, ma non di ultimo desiderio del migrante che spesso vuole andare da un'altra parte. Occorre quindi - ha aggiunto - promuovere un'equa suddivisione degli oneri consentendo ai migranti di spostarsi in altri Paesi europei". Il ministro ha poi polemizzato con chi fa notare che Stati del Nord Europa come la Germania o la Svezia hanno numeri di immigrati superiori all'Italia. "Un conto - ha sottolineato - è arrivare via mare, un altro via terra. L'Europa non può lasciare da soli i Paesi più esposti per ragioni geografiche come l'Italia". E ha fatto notare che c'è stato un cambiamento del profilo delle migrazioni. "Le motivazioni che portano le persone a lasciare i propri Paesi - ha osservato - non sono più puramente economiche, ma si tratta di fughe da persecuzioni e guerre". Il ministro si è inoltre detto consapevole che "i flussi migratori non si bloccano esclusivamente con un intervento di protezione delle frontiere, ma bisogna agire sulle cause del fenomeno, sull'instabilità di tanti regimi. Solo una risposta coordinata può essere efficace e l'Europa deve essere protagonista". Alfano, infine, ah ribadito che "è necessario rafforzare Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. Questo sarà uno degli obiettivi principali del nostro semestre di presidenza europea e chiederemo che la sede dell'organismo venga trasferita in Italia".
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