lunedì 4 agosto 2014
​La città roccaforte di separatisti russofoni è circondata. Si combatte in tutta la regione. Il caso dei soldati ucraini che per salvarsi dai ribelli si rifugiano in Russia. Sanzioni e controsanzioni. Intanto gli esperti continuano a lavorare per fare luce sul boeing malese abbattuto.
LA STORIA A caccia del nonno slovacco per evitare il fronte
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In Ucraina orientale, la regione russofona, lo scontro militare è sempre più duro. Donetsk è sotto assedio. Le truppe di Kiev circondano quasi completamente la roccaforte dei separatisti e invitano i civili ad abbandonarla prima dell'attacco finale. Mosca accusa le truppe ucraine di aver trasportato nell'area i micidiali missili balistici Tochka-u, Smerch e Uragan. L'amministrazione ribelle di Donetsk riferisce di violenti scontri nel pomeriggio nella zona di Marinka, nella periferia sud-occidentale. I comandi militari ucraini sostengono di aver aperto dei corridoi umanitari per consentire l'evacuazione della città, ma, secondo la versione delle autorità di Kiev, i miliziani starebbero ordinando ai civili d'imbracciare le armi contro i soldati ucraini. La situazione è confusa e circolano notizie non verificabili di rapimenti, uccisioni, vandalismi e ruberie. La guerra nell'Ucraina sud-orientale, in cui finora hanno perso la vita più di 1.100 persone, sembra volgere a favore dell'esercito di Kiev, che oggi ha annunciato la riconquista della cittadina di Iasinuvata, un importante snodo ferroviario circa 20 chilometri a nord di Donetsk. Il caso dei soldati di Kiev che, accerchiati, si rifugiano in Russia Ma nonostante i successi sul campo di battaglia, il governo ucraino deve far fronte a una situazione imbarazzante: secondo Mosca, 438 soldati si sono rifugiati nella notte in Russia attraversando il confine a Gukovo. Ed è proprio nei pressi di questo paese nella regione di Rostov che si trova adesso la maggior parte di questi militari, accolti dalla Russia, mentre, sempre secondo Mosca, circa 180 sono tornati in patria. Il governo ucraino ha dovuto confermare la notizia e in serata ha precisato che al momento in territorio russo ci sono 311 militari ucraini. Secondo un portavoce delle truppe ucraine, Oleksii Dmitrashkovski, i soldati rifugiatisi in Russia appartengono alla 72/a brigata meccanizzata, che era stata circondata dal nemico: "Dopo un attacco durato quasi quattro ore - ha spiegato - è stato deciso di dividere la brigata. Una unità ha sfondato l'accerchiamento e un'altra ha coperto i compagni fino a che non ha finito le munizioni" per poi rifugiarsi in territorio russo. Ma uno degli ufficiali del reparto che ha sconfinato, il maggiore Vitali Dubiniak, dà una versione decisamente diversa da quella di Kiev, e denuncia che lui e i suoi uomini sono stati abbandonati dal comando centrale e hanno combattuto per due settimane a corto di munizioni e carburante, mentre anche le scorte di cibo si stavano esaurendo. Morti 5 soldati ucraini E i violenti combattimenti, in cui tra ieri e oggi sono morti almeno altri cinque soldati ucraini, continuano a complicare le operazioni degli esperti internazionali nella zona di Torez, dove sono disseminati i frammenti del Boeing 777 in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur abbattuto il 17 luglio e i resti di alcune delle 298 vittime. L'aereo abbattuto Oggi un centinaio di periti olandesi, australiani e - per la prima volta - malesi, hanno lavorato nell'area per il quarto giorno di fila, mentre i resti umani scoperti di recente sono stati inviati in Olanda (da dove provenivano 193 delle persone morte nella tragedia). L'abbattimento dell'aereo della Malaysia Airlines ha deteriorato ulteriormente le già infuocate relazioni tra Russia e Occidente, secondo cui a causare la strage sono stati probabilmente i separatisti, che avrebbero aperto il fuoco con un sistema missilistico terra-aria fornito loro dalla Russia. Il Cremlino nega però ogni coinvolgimento e i filorussi sostengono che ad abbattere il Boeing possa essere stato un caccia ucraino. Le sanzioni Bruxelles e Washington hanno comunque varato nuove e più pesanti sanzioni contro Mosca, volte a colpire interi settori dell'economia russa. E i primi risultati cominciano già a farsi vedere, con la Dobroliot Airlines, una controllata low cost dell'Aeroflot, costretta a sospendere i voli dopo neanche due mesi. Controsanzioni Anche la reazione russa non si è fatta attendere: il Cremlino sta bloccando le importazioni di alcuni prodotti occidentali, e sotto il mirino delle autorità russe è ora finito anche il Kentucky Gentleman Bourbon, un whisky prodotto in Usa che, secondo Mosca, conterrebbe "sostanze nocive" per la salute. Intanto la chiusura dei rubinetti del gas russo verso l'Ucraina decisa da Mosca a giugno ha costretto a interrompere le forniture di acqua calda nella capitale ucraina almeno fino a settembre.
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