lunedì 14 luglio 2014
​La conferma è arrivata dal vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, Shlemon Warduni: suor Atur e suor Miskinta, prelevate da Mosul il 28 giugno, sono state liberate e insieme a loro un ragazzo e due ragazze, senza il pagamento di alcun riscatto.
I guerriglieri dell'Isis come i narcos: il business del petrolio
COMMENTA E CONDIVIDI

​La conferma è arrivata dal vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, Shlemon Warduni: suor Atur e suor Miskinta, religiose caldee della congregazione delle figlie di Maria immacolata, sono state liberate e insieme a loro un ragazzo e due ragazze. Le religiose, direttrice e vice di un orfanotrofio, erano state viste l’ultima volta nei pressi di una pompa di benzina alla periferia di Mosul. Il pulmino su cui viaggiavano anche due ragazze e un ragazzo era seguito da una macchina a bordo della quale c'erano dei guerriglieri. Ora le suore e i giovani sono liberi. Warduni conferma anche che per la loro liberazione non è stato pagato alcun riscatto. I cinque starebbero bene e sarebbero già tornate a Dohuk.

Le due religiose caldee della Congregazione delle Figlie di Maria Immacolata gestivano insieme alle loro consorelle la casa-famiglia per orfani di Mosul, nei pressi dell'arcivescovato caldeo. «In tutti questi anni tremendi per il nostro Paese» ha raccontato all’Agenzia Fides  suor Luigina Sako, Superiora delle due religiose «suor Atur e suor Miskinta insieme alle altre hanno continuato a fare un grande lavoro, senza mai abbandonare Mosul e consentendo alle ragazze e ai ragazzi di studiare».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: