mercoledì 23 luglio 2014
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Un influente gruppo di studiosi islamici ha denunciato l'espulsione forzata di cristiani dal nord dell'Iraq da parte degli estremisti islamici, dicendo che questo spiana la strada a una lotta tra i gruppi etnici e religiosi del paesi. "L'Unione Internazionale degli Studiosi Musulmani (Iums) condanna l'espulsione forzata dei fratelli cristiani dell'Iraq dalle loro case, città e province", scrive il gruppo sul sito web del proprio leader, l'influente Sheikh Youssef al-Qaradawi."Si tratta di atti che violano le leggi islamiche, la coscienza islamica e lasciano solo un'immagine negativa dell'islam e dei musulmani". Lo Iums, che riunisce anziani studiosi sunniti di tutto il mondo con rapporti con le più moderate fazioni dei Fratelli Musulmani, non riconosce il califfato islamico proclamato dall'Isis tra Iraq e Siria e sostiene che la sua proclamazione è illegale per la legge islamica.I cristiani, si legge nella dichiarazione, "sono figli nativi dell'Iraq e non intrusi". "L'obiettivo deve essere quello di seppellire la discordia, serrare i ranghi e risolvere i problemi dell'Iraq", invece di complicare ulteriormente la situazione.
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