lunedì 11 luglio 2016
​Alle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin si parlerà di come aiutare le banche italiane alle prese con grandi sofferenze: Roma spera nella flessibilità degli strumenti finanziari, ma i "falchi" europei dicono no. Ecco come funziona. (Luca Mazza)
Banche in sofferenza, l'Italia cerca soluzioni
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La soluzione per proteggere le banche italiane alle prese con una massiccia dose di sofferenze da smaltire è una delle grandi questioni che sono sul tavolo dell'Eurogruppo (oggi) e dell'Ecofin (domani). Anche se il tema non è stato inserito ufficialmente negli ordini del giorno, il doppio appuntamento rappresenta sicuramente un’occasione per intensificare un negoziato tra Roma e Bruxelles che è in corso ormai da settimane. Il punto cruciale è capire quali saranno i margini di manovra per il governo italiano con la Commissione europea per sfruttare al massimo la flessibilità prevista nella direttiva Brrd (quella relativa al bail-in, ovvero al salvataggio a carico degli investitori), facendo leva in particolare sull’eccezionalità della Brexit, l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue. Gli stress test e i crediti deterioratiQuando mancano poco più di due settimane ai risultati degli stress test dell’Eba (l’autorità bancaria europea) sulle banche del Vecchio Continente, previsti il 29 luglio, per l'Italia è partito il conto alla rovescia per risolvere il problema dei cosiddetti crediti deteriorati (Npl, Non performing loans). Si calcolano circa 200 miliardi di euro lordi che gravano sui bilanci di diversi istituti di credito nazionali, in primis Mps. Nei giorni scorsi il governo era sembrato pronto ad agire unilateralmente con aiuti statali, nonostante le attuali norme europee. Un bail-in di MontePaschi, però, rischierebbe di gettare sul lastrico migliaia di piccoli risparmiatori che, da soli, detengono obbligazioni subordinate dell’istituto senese per 5 miliardi di euroGli "strumenti precauzionali" di PadoanRoma, dunque, spera nelle eccezioni consentite in caso di "grave perturbazione per l'economia di uno Stato membro" e "rischio per la stabilita finanziaria". Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, da Bruxelles ribadisce che “il governo sta lavorando per predisporre, e in parte già lo ha fatto, strumenti precauzionali che, come dice la parola, saranno usati solo se necessario”. Il numero uno del Tesoro torna a rassicurare pure i correntisti e i risparmiatori: "Saranno salvaguardati". Intanto l’Italia incassa la solidarietà francese. Il ministro delle Finanze di Parigi, Michel Sapin, arrivando all'Eurogruppo, si mostra in linea con la posizione del governo Renzi, spiegando che le regole sul rafforzamento pubblico degli istituti e il coinvolgimento degli investitori privati nell’assorbimento delle loro perdite "vanno applicate con intelligenza”. “Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, quella di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell'insieme del sistema bancario - conclude -. Credo sia nostro dovere essere solidali". I "falchi" europeiMa la pattuglia dei “falchi” europei appare irremovibile. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, pur rilevando come la crisi italiana "non sia acuta", insiste sul fatto che "il contorno nel quale intervenire non verrà cambiato". Concetto che, tradotto con altre parole, significa: nessuna deroga al bail-in.
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