sabato 27 giugno 2015
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​Che cosa succede se il 30 giugno Atene non rimborsa il Fmi?Il Fmi ha precisato nei giorni scorsi che non scatterebbe immediatamente il "default", ma un "ritardato pagamento". A quel punto il Fondo invierà una prima lettera di sollecito per una regolarizzazione entro due settimane, e un secondo avviso a metà luglio. Senza risposte, a fine luglio potrebbe dichiarare l'insolvenza.
E cosa succede ai 130 miliardi di debito contratti da Atene con il fondo salva-Stati?Tre le opzioni possibili, secondo il regolamento Efsf: una richiesta di rimborso immediato ad Atene di tutti i crediti dovuti ("acceleration"), una decisione di non fare nulla in attesa degli sviluppi ("waiver"), oppure una dichiarazione di "riserva dei diritti" ("reservation of rights"), che sostanzialmente congela la situazione, riservando il reclamo di tutti i diritti in corso.
Ma come fa la Grecia a pagare stipendi e pensioni senza l'ultima tranche di aiuti Ue?L'esecutivo potrebbe emettere i cosiddetti Iou, letteralmente "I owe you" o "Io ti devo" per far fronte alle scadenze di cassa inderogabili come stipendi pubblici e pensioni, ed evitare le proteste di massa. Si tratta di forme di pagherò, cioè di promesse di pagamento. Ma se dovesse continuare la fuga di depositi dalle banche, i "pagherò" si trasformerebbero nell'anticamera della dracma, cioè di una valuta parallela che perderebbe immediatamente, secondo stime, il 50% del suo valore rispetto all'euro.
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