mercoledì 19 settembre 2012
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​La popolazione residente (al Censimento 2001) nei "Siti d’interesse nazionale per le bonifiche" (Sin) studiati dal progetto Sentieri costituisce il 10% di quella italiana (circa 6 milioni). E i 44 Sin mostrano grande eterogeneità per numero di Comuni e popolazione residente: 15 includono un solo Comune, arrivando ai 48 di Casale Monferrato e ai 77 del Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano.Il concetto di sito inquinato venne introdotto, con la definizione di "aree ad elevato rischio ambientale", dalla legge 349 dell’86. Un sito viene considerato inquinato quando in una delle matrici (suolo o sottosuolo o acque) si riscontra anche un solo superamento nella concentrazione degli inquinanti indice rispetto alla concentrazione limite prevista dalla normativa.TARANTO. Nella zona del polo siderurgico di Taranto si rileva un eccesso tra il 10% e il 15% della mortalità generale e per tutti i tumori, sia nelle donne che negli uomini, come ha rilevato il "Progetto Sentieri. Il quadro della mortalità per la popolazione residente testimonia la presenza di «un ambiente di vita insalubre» ed è «in linea con i precedenti studi descrittivi sulla mortalità condotti nell’area, ma anche con dati di incidenza e morbosità».L’evidenza di un ambiente sfavorevole «è dovuta alla convergenza dei dati di monitoraggio ambientale e biologico e relativi al tipo e all’entità delle emissioni industriali», ma anche «ai risultati di studi epidemiologici di tipo analitico, descrittivo geografico» e «indagini epidemiologiche multicentriche e di valutazione d’impatto sanitario».

I nuovi dati sulla mortalità nel sito dell’Ilva di Taranto saranno resi noti il 12 ottobre, come ha confermato ieri il ministro della Salute: «Stiamo attendendo conferme relative a tre profili. La prima è che su un arco di dodici anni c’è una variazione dell’esposizione per alcune patologie. Inoltre stiamo elaborando i risultati di un monitoraggio biologico per valutare una criticità relativa ai prodotti caseari. Infine, saranno presentati i risultati di uno studio nazionale sull’inquinamento dei mitili», che dovrebbero essere presentati il 12 ottobre».Sempre a proposito di Ilva: «Non dico che i dati epidemiologici della Procura di Taranto sono inaffidabili – spiega il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini –. Anzi, appena la Procura mi ha fatto avere quella perizia, ho subito riaperto la procedura per l’Autorizzazione integrata ambientale».

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