sabato 7 luglio 2012
​Decreto del governo a favore dei lavoratori che decideranno di rivelare lo sfruttamento da parte di datori di lavoro disonesti. Così l'italia in linea con le normative europee.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il caporalato è reato. Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo nei confronti dei datori di lavoro che "impiegano" migranti irregolari. In questo modo – con il via libera delle Commmissioni di Camera e Senato, a larga maggioranza, mentre la Lega ha votato contro – l’Italia si conforma alla normativa europea in vigore, dopo anni di denunce dei sindacati e delle associazioni.Il fenomeno è noto. Gli «invisibili», secondo la Cgil, sono 80mila. Arrivano da Senegal, Costa D’Avorio, Ciad, Sudan, Burkina Faso, Egitto, Tunisia, Libia, Marocco. Si muovono su e giù per l’Italia, seguendo le «rotte» delle attività stagionali di raccolta: angurie a Nardò; pomodori nella Capitanata; olive e ortaggi in Salento; patate e agrumi nel Siracusano; pesche e ortaggi nel Casertano; agrumi nella piana di Gioia Tauro; raccolta dei pomodori in Basilicata; prodotti orticoli a Latina; uva in Veneto; mele in Trentino. Lavorano in nero, sotto salario e senza sicurezza. Almeno, fino a ieri, fino all’approvazione del decreto legislativo.Secondo i sindacati, solo il 5% della manodopera extracomunitaria ha un regolare contratto di lavoro; la quasi totalità ha una tariffa non sindacale (presenza di sottosalario, nella migliore delle ipotesi il 60% della paga sindacale prevista). Il 95% di questi lavoratori non ha un regolare contratto di lavoro e riceve una paga giornaliera al di fuori di ogni regola salariale; il 95,6% di questi lavoratori, per poter lavorare, deve sottostare all’intermediazione illecita di manodopera da parte dei caporali.Secondo i dati a disposizione del sindacato, «almeno nei 2/3 delle aziende agricole inserite negli elenchi nominativi trimestrali, pur effettuando produzione di angurie/pomodori e nonostante la certezza che i raccolti vengano eseguiti da centinaia di lavoratori migranti, non figurano ufficialmente comunicazioni di assunzione, presso il centro per l’impiego, di manodopera extracomunitaria». E, sempre sulla base dei dati della Cgil, «i titolari di aziende agricole incrociano questa tipologia di lavoratori solo ed esclusivamente attraverso i caporali, essi stessi extracomunitari, i quali, invece, risultano regolarmente assunti (poche decine in tutto) dalle stesse aziende agricole».Con il decreto, in particolare è stata approvata una norma che premia con il permesso di soggiorno i lavoratori che denunciano gli imprenditori disonesti.A sostegno del decreto, accolto con favore dai partiti e dalle associaizoni, ieri, Cgil e Flai Cgil hanno lanciato la campagna «Gli invisibili nelle campagne di raccolta» per dare assistenza a 360 gradi a tutti lavoratori stranieri, impegnati nelle campagne di raccolta. La Flai Cgil, infatti, denuncia da anni episodi di sfruttamento e propone interventi di contrasto a queste situazioni di schiavitù. II progetto durerà due anni: raggiungerà i lavoratori con camper attrezzati per portare loro assistenza con medici, e assistenza fiscale, contrattuale e giuridica con gli avvocati. La campagna, partita il 5 luglio da Lecce, proseguirà a Foggia, Rosarno, Bolzano, Siracusa, Ragusa, Salerno. Si concluderà in Veneto a ottobre 2013.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: