venerdì 7 dicembre 2012
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«Quello del gioco d’azzardo è ormai un vero dramma sociale reso ancor più odioso dal fatto che lo Stato - uno stato “biscazziere”- si riempe le tasche con i proventi di questo commercio». È con questa premessa fatta dal presidente Francesco Belletti che il Forum delle associazioni familiari aderisce alla campagna “No slot”. «Se solo nei primi dieci mesi di quest’anno le entrate tributarie da lotto, lotterie e slot hanno superato i 10 miliardi di euro si capisce come lo Stato non voglia rinunciare ad una vera e propria miniera d’oro, pronto anche a qualunque compromesso per aumentare il “bottino” a colpi di agevolazioni fiscali per lo start up delle nuova sale da gioco o di tassazione simbolica (inferiore a quella dei beni di prima necessità come il pane) per i giochi on line», commenta Belletti. Ma la questione non è solo di equità fiscale - aggiunge -. È necessario porre un argine ad un fenomeno che in dieci anni ha coinvolto il 700% delle persone in più, portando a 700mila i soli giocatori compulsivi. E per ognuno di loro ci sono almeno sei familiari che soffrono economicamente o psicologicamente per questa patologia, riconosciuta ormai come una dipendenza. È un popolo che pesa sulla società con costi umani ed economici incalcolabili». «Per fortuna è partita la ribellione delle coscienze contro lo Stato biscazziere. In prima linea ci sono le varie strutture antiusura di ispirazione cattolica con le quali le associazioni familiari si sentono in piena sintonia. Ed è per questo» conclude Belletti «che il Forum aderisce alla mobilitazione “no slot” lanciata dal settimanale Vita e che coinvolge già singoli cittadini, famiglie, associazioni, amministratori pubblici che richiedono norme e controlli sul settore ed ipotizzano il ricorso allo strumento della proposta di legge di iniziativa popolare per frenale l’espansione del gioco on line e su cellulare».
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