martedì 28 febbraio 2012
L'allarme dell'organismo Onu: a rischio soprattutto chi vive in contesti urbani. Molte città non sono a misura di bambino: basti pensare che gli incidenti stradali sono la seconda causa di morte per i piccoli, dopo le malattie respiratorie.
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"In Italia ancora un milione e 800mila bambini vivono sotto la soglia di povertà". Per questo "bisogna inserire questo problema, a tutti i costi e da subito, nell'agenda delle amministrazioni locali e del governo". Lo dice il presidente diUnicef Italia, Giacomo Guerrera, parlando al termine dellapresentazione, martedì a Roma, del Rapporto "La condizione dell'infanzia nel mondo 2012: Figli delle città".Secondo Guerrera, "non tutte le città italiane sono a misura di bambino e non tutte le amministrazioni sono così attente all'infanzia". "La situazione dei bambini nelle città italiane - commenta Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza - non è affatto felicemente scontata, ma persistono difficoltà e problemi che riguardano l'organizzazione delle città e delle metropoli; basti pensare che oggi la seconda causa di morte per i bambini, dopo le malattie respiratorie, sono gli incidenti stradali. Ciò significa che c'è ancora tanto da fare per arrivare a "città a misura di bambino". In Italia dunque le emergenze che riguardano i più piccoli sono davvero tante - conclude - e come Garante dell'Infanzia mi sto occupando proprio di monitorare i principali temi che riguardano i minori: non solo quelli relativi al disagio e alla povertà o al diverso accesso ai servizi di base, quali salute e istruzione, ma anche temi di cui si parla poco come la presenza dei minori in carcere".
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