La sensibilità altrui non va sottovalutata. La sensibilità altrui va rispettata. Ma anche la propria sensibilità ha valore, come le proprie tradizioni, la propria storia e tutto ciò che contribuisce a definire la propria identità, specialmente se il simbolo parla di pace, generosità, altruismo. Forse il Real ha perso un’occasione per spiegare allo sponsor il significato di quella minuscola croce. Di sicuro ha creato un precedente. E adesso... Adesso, per coerenza, bonifichiamo le bandiere nazionali di: Gran Bretagna (tre croci in un colpo solo, provocatori!), Malta, Grecia, Svizzera, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Islanda (abbiamo dimenticato qualcuno?). Per non urtare la sensibilità dei milioni di cittadini di fede musulmana. Poi gli stemmi delle nostre città, a cominciare da Milano e passando per un numero indefinito di Comuni italiani. Per lo stesso motivo di cui sopra. Ma non basta. Via la croce dalle insegne delle farmacie, dove un infermo di fede islamica potrebbe provare disagio a entrare. Poi via la croce dalle casacche del Parma e del Milan e chissà quante altre squadre, che pretenderebbero di farla indossare pure a calciatori di fede musulmana. Prima, però, chiediamo ai musulmani, quelli seri, quelli non affetti dal virus del fondamentalismo, se davvero si sentono a disagio, perfino offesi. Potremmo scoprire che il problema non esiste. Real, Real y nada mas!
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