giovedì 13 giugno 2013
​Gratuità”, “reciprocità”, “riparazione del male”: “Tre prospettive da sviluppare nelle nostre comunità”. A proporle è il Messaggio della Cei per la Giornata per la custodia del creato, che sarà celebrata il prossimo 1° settembre. IL TESTO DEL MESSAGGIO
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“Gratuità”, “reciprocità”, “riparazione del male”: “Tre prospettive da sviluppare nelle nostre comunità”. A proporle è il Messaggio della Cei per la Giornata per la custodia del creato, che sarà celebrata il prossimo 1° settembre sul tema “La famiglia educa alla custodia del creato”. “Come la famiglia può diventare una scuola per la custodia del creato e la pratica di questo valore?”, chiede il Documento preparatorio per la 47ª Settimana Sociale, in programma a Torino dal 12 al 15 settembre su “La famiglia, speranza e futuro della società italiana”: “Come vescovi che hanno a cuore la pastorale sociale e l’ecumenismo - si legge nel messaggio diffuso oggi - indichiamo tre prospettive da sviluppare nelle nostre comunità: la cultura della custodia che si apprende in famiglia si fonda, infatti, sulla gratuità, sulla reciprocità, sulla riparazione del male”. “La famiglia - ricordano i vescovi - è maestra della gratuità del dono”, che sgorga dalla “gratitudine a Dio” che si esprime “nella preghiera a tavola prima dei pasti, nella gioia della condivisione fraterna, nella cura per la casa, la parsimonia nell’uso dell’acqua, la lotta contro lo spreco, l’impegno a favore del territorio. Viviamo in un giardino, affidato alle nostre mani”. “È in famiglia che la diversità, invece che fonte di invidia e di gelosia, può essere vista fin da piccoli come ricchezza”, osservano i vescovi: “Già nella differenza sessuale della coppia sponsale che genera la famiglia - scrivono - c’è lo spazio per costruire la comunione nella reciprocità. La purificazione delle competizioni fra il maschile e il femminile fonda la vera ecologia umana. Non l’invidia, ma la reciprocità, l’unità nella differenza, il riconoscersi l’uno dono per l’altro”. In famiglia, infine, “si impara anche a riparare il male compiuto da noi stessi e dagli altri, attraverso il perdono, la conversione, il dono di sé. Si apprende l’amore per la verità, il rispetto della legge naturale, la custodia dell’ecologia sociale e umana insieme a quella ambientale”.Da qui, dunque, “può venire un serio e tenace impegno a riparare i danni provocati dalle catastrofi naturali e a compiere scelte di pace e di rifiuto della violenza e delle sue logiche”. Anche “il profumo della domenica”, si impara in famiglia: “È soprattutto nel giorno del Signore - si legge nel messaggio - che la famiglia si fa scuola per custodire il creato. Si tratta di una frontiera decisiva, su cui siamo attesi, come famiglie che vivono scelte alternative”.
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