I frammenti di vita e di tv di “Voxpopuli”
mercoledì 17 luglio 2019
Frammenti di televisione più o meno attuali. Dalle 20.00 alle 20.45, prima di dare il via alle interminabili vicende di Un posto al sole, Rai 3 mette in fila Blob e Voxpopuli, ovvero la tv smontata e rimontata, sia pure con criteri e scopi diversi. Blob, creatura di Enrico Ghezzi, ha superato il traguardo dei trent'anni e si avvicina alle mille puntate a suon di satira tirando in ballo personaggi pubblici. Voxpopuli è appena alla seconda stagione e più che alla satira si affida al costume e alle persone qualsiasi. Lo scopo dichiarato del programma, di cui è primo firmatario Luca Martera, è quello di mostrare come sono cambiati gli italiani negli ultimi quarant'anni. Per farlo si affida a spezzoni di vari programmi d'attualità dove compaiono, come vuole il titolo, interviste a gente comune pescate nelle mitiche teche Rai che danno linfa anche al Techetechetè di Rai 1. La scansione temporale di Voxpopuli, in onda dal lunedì al venerdì alle 20.25, è quasi sempre la stessa: si parte dagli anni Settanta per arrivare, decennio dopo decennio, ai giorni nostri. I temi sono vari e anche molto diversi tra loro. Dalle prime denunce di donne che hanno subito violenze sessuali al rapporto di amore-odio nei confronti dell'Unione europea, passando per diete rigorosamente fallimentari, tasse sempre esose, affitti negati e prove costume non sempre all'altezza. Si può parlare di mafia come di fede o di omosessualità. Prendendo a esempio la puntata di lunedì scorso, siamo passati dai bagni pubblici ai disagi in volo, al cosa farò da grande. Ma soprattutto siamo passati dall'impertinente domanda su dove fare pipì quando scappa e non si regge più, agli scioperi negli aeroporti e alla perdita dei bagagli comprese le ceneri di congiunti morti all'estero. In questo senso il calderone può essere pericoloso quando di mezzo ci sono argomenti più complessi come quelli dei diritti civili sui quali c'è sempre e comunque un occhio di riguardo. Per il resto, l'idea di come sia cambiata l'Italia in questi decenni la si può avere anche dalle semplici risposte dei bambini a cosa vorrebbero fare da grandi. Nel 1979 c'è chi dice il carrozziere, nel 1985 il tipografo, nel 1995 il calciatore, nel 2019 il cantante.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: