mercoledì 24 aprile 2024
Toomaj Salehi è stata giudicato colpevole dal Tribunale rivoluzionario di Isfahan per "corruzione sulla terra". Aveva appoggiato le proteste dopo la morte di Mahsa Amini
Una manifestazione a Parigi in favore del rapper iraniano Toomaj Salehi: ieri è stato condannato a morte

Una manifestazione a Parigi in favore del rapper iraniano Toomaj Salehi: ieri è stato condannato a morte - Ansa

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Il rapper dissidente iraniano, Toomaj Salehi, schieratosi a favore del movimento di protesta "Donna, vita, libertà", è stato condannato a morte dal tribunale rivoluzionario di Isfahan per "corruzione sulla terra". Lo ha riferito il suo avvocato, Amir Raisian, come riporta il sito del quotidiano riformista iraniano Shargh.

I giudici lo hanno ritenuto colpevole, tra le altre cose, di sedizione, propaganda contro il sistema e incitamento alle rivolte durante le proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini, la giovane donna curda deceduta a Teheran in custodia della polizia morale, che l'aveva fermata perché non indossava correttamente il velo. L'avvocato dell'artista 33enne ha fatto sapere che farà ricorso. Salehi, noto solo col suo nome Toomaj, è uno dei più celebri rapper iraniani; nei suoi pezzi, molto amati dalle giovani generazioni, ha spesso criticato il regime. Le autorita' lo avevano arrestato alla fine di ottobre 2022, dopo che si era schierato a sostegno delle proteste contro la Repubblica islamica, scoppiate il mese prima per la morte di Mahsa Amini.
Il tribunale rivoluzionario, ha spiegato l'avvocato dell'artista, con una decisione "senza precedenti ha sottolineato la sua indipendenza" e "non ha dato attuazione alla sentenza della Corte Suprema"; quest'ultima, a novembre, aveva bocciato la condanna a sei anni e tre mesi di carcere emessa appunto dal tribunale rivoluzionario, a cui aveva poi rimandato il caso per eliminare i vizi di forma riscontrati. Allora, il rapper era stato scarcerato su cauzione, ma dopo aver pubblicato un video su Internet con accuse alla magistratura iraniana e il racconto di torture subite in carcere, era stato arrestato di nuovo, dopo appena 12 giorni di libertà.
"Il fatto che la sentenza del tribunale rivoluzionario contraddica la Corte Suprema è considerata la parte più importante e allo stesso tempo più strana di questo verdetto", ha fatto notare il legale di Toomaj. Mesi di manifestazioni in tutto l'Iran hanno visto centinaia di persone uccise, tra cui anche diversi membri del personale di sicurezza, mentre in migliaia sono stati arrestati. Le autorità della Repubblica islamica hanno bollato le proteste come "rivolte" e hanno accusato i nemici di Teheran all'estero di fomentare i disordini. Nove ragazzi sono stati giustiziati nell'ambito di casi penali legati alla morte e all'aggressione contro le forze di sicurezza, avvenute durante le proteste.

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