venerdì 3 maggio 2024
I lavori previsti dal 3 al 7 luglio, parteciperà un migliaio i delegati. Al centro il tema della partecipazione e della democrazia
Una veduta aerea di Trieste

Una veduta aerea di Trieste - Icp

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parteciperà all’apertura della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, il prossimo 3 luglio. Papa Francesco la concluderà il 7 luglio. Il doppio appuntamento a Trieste, una delle città più inclusive del Paese, anche se “abita” il confine. «Li aspettiamo a braccia aperte» conferma il vescovo di Trieste Enrico Trevisi che ieri ha presentato il programma assieme all’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. Più di mille i delegati attesi, tra cui 80 vescovi. Il tema? «Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro». Da Roma la conferma della presenza del capo dello Stato, da parte del segretario generale della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo Giuseppe Baturi.

«Questa 50ª edizione sarà suggellata dalla visita del Santo Padre, già annunciata, e da quella del presidente della Repubblica, la cui presenza evidenzia il rilievo che l’appuntamento di Trieste ha per la vita dell’intero Paese – ha detto -. Consci della storia delle Settimane sociali e di quanti le hanno animate, vogliamo offrire il contributo dei cattolici per rispondere alle sfide che l’Italia, l’Europa e il mondo sono chiamati ad affrontare». Mattarella interverrà con una propria riflessione. «Esprimiamo gratitudine al presidente - afferma ancora Baturi - che mai manca di sottolineare l’apporto positivo e propositivo delle Chiese in Italia e nel cui operato riconosciamo un contributo importante per la tutela e lo sviluppo della nostra democrazia».

«Il cuore della democrazia - ha detto a Trieste l’arcivescovo Renna - non sono semplicemente le procedure, ma i valori e principi che portano ciascuno di noi a renderci corresponsabili della vita del Paese e a partecipare. Notiamo tristemente, all’indomani di ogni consultazione elettorale, che aumenta il numero di coloro che si astengono e notiamo che tante volte delle persone si ritirano nel privato in un individualismo che è uno dei mali del nostro tempo. Vogliamo narrare una possibilità diversa di stare nel nostro Paese, in Europa e nel mondo, che è quella di farsi carico degli altri, di partecipare, di costituire il “noi tutti”. Senza di esso la democrazia rimane una procedura che forse solo in pochi potranno utilizzare. Il valore che vogliamo trasmettere è quello di una partecipazione che rigeneri il paese». Gli eventi della Settimana sociale si articoleranno nei giorni centrali in riflessioni bibliche e assemblea plenaria in mattinata al centro congressi, e una quindicina di “piazze della democrazia” tematiche nei pomeriggi che si terranno in città: scuola, sport, conversione ecologica, salute, famiglie, il giovedì 4 luglio; periferie, democrazia digitale, istituzioni locali, carcere, economia civile, il venerdì; cittadinanza, prepararsi alla politica, pace in costruzione, istituzioni, pratiche di eguaglianza, Europa delle nuove generazioni, il sabato 6 luglio.

Tra i relatori, numerosi professori universitari, mentre le piazze saranno animate da esperti e protagonisti delle singole aree tematiche. Nelle serate, spettacoli e musica, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni, Malika Ayane, Simone Cristicchi. Domenica, spiega Trevisi, il Papa arriverà in elicottero al centro congressi alle 8.30, accolto dalle autorità civili, religiose e dal cardinale Matteo Maria Zuppi. Dopo il discorso ai delegati della Settimana sociale, incontrerà una rappresentanza di ecumenici, del mondo accademico in occasione dei 100 anni dell’Università di Trieste, e di migranti e disabili. «Non possiamo parlare di partecipazione, democrazia, bene comune e poi dimenticarci delle persone fragili – ha detto il vescovo Trevisi -. La maturità di una democrazia dipende anche da come le persone fragili sono accolte e integrate». Qui «siamo sulla rotta balcanica - ha aggiunto - è un tema che sappiamo essere impegnativo e complesso e il Papa ci richiama a essere capaci di una degna accoglienza». Il riferimento è anche al Silos, la struttura fatiscente vicino alla stazione ferroviaria dove trovano rifugio i migranti, «una situazione indegna», per il vescovo, «senza servizi igienici, acqua e corrente elettrica» e per la quale «auspichiamo una risoluzione”. Papa Francesco si trasferirà poi in piazza Unità dove alle 10.30 terrà l’omelia e l’Angelus assieme ai vescovi arrivati a Trieste. Alle 12.30 decollerà in elicottero dal Molo Audace alla volta del Vaticano.

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