Vita

Senato. Unioni civili, Cirinnà: legge entro febbraio

martedì 20 ottobre 2015
​"I tempi di approvazione della mia legge sulle unioni civili? Al 98% all'inizio del nuovo anno, tra gennaio e febbraio, almeno l'uscita dal Senato"; ad esprimere questa certezza è la relatrice della legge, la senatrice Pd Monica Cirinnà, durante una trasmissione radiofonica di Radio24. La parlamentare ha spiegato che quello della sua proposta "non è un matrimonio, perché si fonda sull'articolo 2 della Costituzione e non sul 29", rammaricandosi che "finché non arriveremo al matrimonio egualitario noi saremo dei retrivi in questo paese". Cirinnà poi ha confessato che non si aspettava uno scontro con Ncd: "Sapevamo che erano contrari ma loro per primi avevano detto che non essendo un tema di governo non ci saranno contraccolpi. Alfano parla di diritti delle persone mentre io parlo di diritti delle coppie".A Cirinnà ha risposto indirettamente Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato. "La posizione di Ncd nelle sedi parlamentari sulle unioni civili è stata fin dal principio chiarissima. Vale la pena riassumerla di fronte a tanta disinformazione in quattro paletti non negoziabili: 1. favorevoli a diritti nelle convivenze, contrari a ddl Cirinnà anche quale testo base; 2. contrari alle unioni simil-matrimoniali perché certa precondizione delle adozioni per via giurisprudenziale; 3. contrari alla genitorialità omosessuale tanto attraverso adozione quanto attraverso affido che dell'adozione è anticamera; 4. favorevoli a sanzionare come reato universale l'utero in affitto in questa stessa legge, non con un separato ddl dall'esito incerto".Sono simili anche i punti saldi citati dal senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia e il contrasto al ddl Cirinnà: "No ai simil-matrimoni, no alle adozioni gay e no all'utero in affitto. Il Pd in preda alla sua furia propagandistica ha impedito che si facesse una legge seria, frutta di un buon lavoro. Saremo in tanti al Senato, in FI e non solo, a impedire che si approvi un obbrobrio simile. Trovo vergognoso - ha aggiunto Gasparri - che per far approvare una legge che apre alla compravendita di bambini attraverso l'utero in affitto il Pd faccia leva sulla stepchild adoption e su bambini che, in assenza di essa, si troverebbero senza nessuno. Niente di più falso. La tutela del minore che resta ad esempio orfano di un genitore è più che garantita nel nostro ordinamento. Basta con questa ipocrisia". "Il testo proposto dal Pd - prosegue Gasparri - equipara le unioni omosessuali al matrimonio e questa è la premessa per estendere tutti i diritti della famiglia naturale a queste coppie, che potranno adottare bambini o averne attraverso un utero in affitto. Così si distruggono i principi fondamentali della nostra società".Sul tema infine è intervenuto l'arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Francesco Cacucci, a margine della prolusione del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, in occasione della inaugurazione dell'anno accademico della facoltà di teologia della Basilica pontificia: "La famiglia fondata sul matrimonio e sull'incontro dell'uomo e della donna che possono generare i figli, diventa una verità fedele alla sacra scrittura e al Vangelo". "E su questo - ha concluso - non ci può essere dibattito".