Vita

IL FUTURO E IL PAESE. Quei figli carissimi che lo Stato non aiuta

Andrea Bernardini lunedì 2 settembre 2013
Ottomila euro l’anno. Duemila in più (cioè 10mila) se sotto i 3 anni. A tanto ammonta il costo annuale di un figlio. Immaginarsi quando tra i corridoi di casa ne scorrazzano tre o più. Una grazia di cui le oltre 200mila famiglie numerose d’Italia faticano sempre di più a godere. I dati dell’associazione che le riunisce parlano chiaro: la somma delle varie voci di spesa ammonterebbe a 8.181,547 euro all’anno a figlio, cui sono da aggiungere 2.693,33 annui per la crescita dei lattanti – baby sitter, carrozzine, pannolini, letti ed accessori, spese definite di «impianto della nuova creatura» –. In particolare, secondo il dossier dell’Anfn, le famiglie spendono soprattutto per il cibo (poco meno di 4mila euro l’anno a testa), l’affitto, la rata del mutuo o la manutenzione della casa di proprietà (2.500 euro l’anno pro-capite) i vestiti (1.321 euro), le gite e il materiale scolastico (520 euro) l’ attività sportiva o ricreativa (475 euro) le spese di riscaldamento (444,63), di elettricità (247,84) o di acqua (102 euro a figlio). Tutte voci su cui nel corso degli ultimi dieci anni si sono stratificati gli aumenti dovuti al debito pubblico e alla crisi: la spesa per l’elettricità per esempio, nonostante le liberalizzazioni è cresciuta dell’85%; quella sulla proprietà della casa del 61,74% (passando dai 58,89 euro di spesa pro-capite dell’Ici versata nel 2003 ai 95,25 euro pro-capite del 2012); quella per la bolletta dell’acqua è lievitata del 40% (da 77,77 euro a figlio del 2003 a 102 euro del 2012); le spese scolastiche sono aumentate del 33% (da 390 euro a figlio del 2003 a 520 del 2012).La beffa? I cosiddetti “aiuti” previsti dallo Stato. Se le spese di crescita per ogni figlio superano le 8mila euro l’anno, le detrazioni di cui usufruiscono papà e mamma (nel dossier si prende ad esempio una coppia di lavoratori dipendenti, uno con stipendio da 30mila e l’altra da 20mila) ammontano a 700 euro l’anno a figlio e 717 se il bambino ha meno di tre anni. Si assiste a un incremento a 1.242 l’anno a figlio se i figli a carico sono quattro o più di quattro. Gli assegni familiari variano, invece, al crescere del numero dei figli: per il primo figlio la coppia – se sposata – riceverà 376 euro l’anno, per il secondo ulteriori 312 euro l’anno, per il terzo 919 euro l’anno in più rispetto alle famiglie con due figli a carico, per il quarto 623 euro l’anno rispetto alle famiglie con tre figli.«Spiccioli», sottolinea l’Anfn, che da tempo insiste sulla necessità di invertire la rotta affinché l’Italia non sia condannata al suicidio demografico. E proprio da qui si partirà oggi, in occasione della festa delle famiglie numerose della Toscana, per il dibattito dal titolo "Cari figli, figli cari. Impagabili per mamma e papà. Futuro della società. Invisibili agli occhi dello Stato", cui parteciperanno Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni per i diritti della famiglia, Mario Sberna, già presidente delle Famiglie numerose ed oggi deputato (lo hanno definito “francescano” per la sua scelta di trattenersi appena 2500 euro dell’indennità parlamentare, versando il di più in beneficenza) e l’esperto Alfredo Caltabiano.In occasione della festa, all’oratorio della parrocchia di Sant’Andrea Corsini a Montevarchi, sarà consegnato a Natale e Maria Assunta Grieco, una coppia di origine calabrese e toscana di adozione, il premio nazionale "Due cuori e una tribù", giunto alla seconda edizione. La loro commovente storia (di cui raccontiamo i particolari qui a fianco) mostra come le famiglie extralarge siano una risorsa di civiltà per il nostro Paese.