Vita

Focolarini. LoppianoLab: no alla teoria del gender

Paolo Viana sabato 4 ottobre 2014
I focolarini rifiutano la teoria del gender senza se e senza ma. Questo, tuttavia, non significa voltare le spalle al'umanità sofferente. Anzi, ai dilemmi delle persone che si trovano a fare i conti con l'omosessualità piuttosto che con il transgender, LoppianoLab, il meeting annuale del movimento, ha dedicato oggi uno dei workshop più affollati. Nel quale è andata in scena l'Italia postmoderna, come l'ha descritta Jesus Moran: “Il pensiero moderno ha messo l'io al centro dell'universo, facendoci perdere di vista la realtà che ci circonda nell'illusione di poter interpretare tutto alla luce dell'io, mentre quello postmoderno ci ha insegnato a decostruire la tradizione, a superare i modelli del passato – ha spiegato -. La teoria del gender prende la parte più problematica delle due tendenze filosofiche, perché partendo dalla decostruzione del modello tradizionale di famiglia patriarcale, un cambiamento necessario, approda a teorizzare un'uguaglianza che perde di vista la differenza sessuale e la realtà del corpo: esso ha un logos, un suo significato che lo vogliamo o no. Praticata questa decostruzione, chi teorizza il gender torna indietro, al pensiero moderno, postulando una realtà che non esiste in sé e non mi interroga, ma che rappresento io come voglio e che posso cambiare ogni giorno”. Moran è il nuovo copresidente del movimento di Chiara Lubich (eletto il 14 settembre) e, al di là della speculazione filosofica che lo conduce a guardare con interesse alle correnti neorealiste - “la realtà è resistente, cioè resiste alle rappresentazioni che ne faccio, due uomini o due donne non possono avere figli senza manipolazioni” - questa sua attenzione per gli svarioni della teoria del gender è soprattutto pastorale. Soffre umanamente per l'infelicità che promana da queste forme di incertezza sessuale. Cerca di spiegare ai suoi, e soprattutto a quelli che vorrebbero un'azione di contrasto più decisa contro la propaganda del gender, che “i suoi sostenitori sono bellicosi ma questa non è una guerra”. La giornata di oggi si concluderà in serata con l'inaugurazione del 50° anniversario della cittadella, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Al termine, sarà trasmesso un videomessaggio di papa Francesco all'assemblea.