Vita

MOVIMENTO PER LA VITA. L'embrione "uno di noi", da oggi si firma

lunedì 21 maggio 2012
Un incoraggiamento “ad essere sempre testimoni e costruttori della cultura della vita”. Lo ha rivolto, domenica mattina al Regina Caeli, Benedetto XVI, esprimendo un “cordiale saluto alle migliaia di aderenti al Movimento per la vita italiano”, riuniti nell’Aula Paolo VI e in Piazza San Pietro per il LifeDay. Sono stati in 18mila, da tutta Italia, a voler manifestare la scelta di difendere la vita, fin dal concepimento. Durante l’incontro c’è stata anche la premiazione del XXV concorso scolastico europeo “L’Europa di domani è nelle vostre mani” ed è stata lanciata l’iniziativa cittadina europea “Uno di noi”. A conclusione, il presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, ha annunciato che il LifeDay “si svolgerà nuovamente nel maggio del 2013”. L’attentato e il terremotoErano numerosissimi i giovani provenienti dalla Puglia e dalle Regioni padane tra i vincitori del Concorso scolastico europeo che sono stati premiati nell'aula Paolo VI. Gli studenti pugliesi hanno voluto ricordare la giovane uccisa a Brindisi con uno striscione che hanno portato anche in piazza San Pietro al Regina Coeli del Papa. I giovani che hanno partecipato a queste 25 edizioni del Concorso scolastico europeo organizzato dal Movimento per la vita sono stati oltre un milione. Di questi più di ottomila sono stati premiati con una settimana premio a Strasburgo, cuore dell'Europa unitaria. I vincitori di quest'anno sono stati 253: alla proclamazione di questa mattina seguirà il viaggio, sempre a Strasburgo, in autunno. Non rassegnarsi mai“Oggi vogliamo chiamarti ‘uno di noi’ – ha detto idealmente Casini a un essere umano concepito -, qualcuno che ci appartiene perché è un figlio, qualcuno che è proprio come noi perché ciascuno di noi siamo stati esattamente come lui. Poiché non hai voce per dirlo, vogliamo gridarlo noi a gran voce: sei uno di noi. A gran voce per farti sentire nei luoghi che contano e ti ignorano e non vogliono sentirti”. Il presidente del Mpv ha chiarito: “È solo per questo, perché sei uno di noi, che non possiamo rassegnarci di fronte ad una legge che ti nega questo elementare primario riconoscimento e che perciò accetta che la tua vita milioni di volte sia frantumata e dispersa”. Con l’attività del Mpv “nel solo 2011 sono nati 10.078 bambini che hanno fatto sentire la loro voce, hanno avuto un nome, hanno fatto gioire le loro madri. E sono solo quelli di cui abbiamo avuto notizia perché solo 195 Cav, il 60% del totale, ce lo hanno comunicato. E sono circa 140.000 i bambini che dall’inizio della nostra non rassegnazione abbiamo aiutato a nascere insieme alle loro madri”. Per i diritti del concepito Per il presidente del Mpv, “è giunto il momento che l'Italia e l'Europa ascoltino la voce di chi non ha voce. Nella crisi attuale che genera delusione, sfiducia e rassegnazione, occorre un risveglio dei popoli europei. Occorre ricollocare la dignità umana alla base di un complessivo rinnovamento, che, prima di tutto, deve essere morale e civile. Bisogna che le istituzioni europee riconoscano che l'uomo, per quanto piccolo e debole, è sempre uno di noi”. Casini ha quindi spiegato l’iniziativa cittadina “Uno di noi”: “Il recente Trattato di Lisbona prevede che un milione di cittadini appartenenti ad almeno 7 Paesi dell’Unione possano chiedere una legge che essi ritengono necessaria per attuare i trattati. In essi vi è scritto che il fondamento dell'Europa è la dignità umana, ma i bambini prima della nascita sono dimenticati”. Perciò, con l’iniziativa cittadina si raccoglieranno firme in tutta Europa fino al 10 maggio 2013, per chiedere il riconoscimento dei diritti umani al concepito. Iniziativa di tuttiMotivo di orgoglio per Casini è stata la condivisione dell’iniziativa cittadina da parte dell’associazionismo cattolico. “Rinnovamento nello Spirito da sempre sta con il popolo della vita ed in particolare con il Movimento per la vita”, ha detto il presidente Salvatore Martinez. “L'Europa deve difendere il diritto alla vita fin dal concepimento se non vuole che tutti gli altri diritti diventino deboli. Chi si impegna sociale non può non esserci anche in questa iniziativa”, ha osservato Andrea Olivero, presidente delle Acli. Per Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, “il Polo della vita è anche il popolo della famiglia”. Secondo Lucio Romano, presidente di Scienza&Vita, “la battaglia perché vincano la condivisione e l'accoglienza si combatte a tutti i livelli, politico, sociale, culturale. Il terreno europeo è un campo privilegiato nel quale impegnarci insieme al Movimento”. Per Luca Pezzi, segretario del Centro internazionale di Cl, “sarà una gioia condividere un altro tratto di strada con il Movimento per la vita”. Adesioni all’iniziativa anche da Gigi Borgiani, segretario generale di Azione cattolica, da Tonino Inchingoli, segretario generale di Mcl, da Eli Folonari del Movimento dei Focolari e da Giovanni Stirati del Cammino neocatecumenale. Valore assoluto della persona e della vita umanaIl card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, ha concluso la manifestazione, invitando i presenti a rispettare sempre la dignità della vita umana: “La deriva etica – ha avvertito - va sempre più lontano. Non ci si limita a tollerare l’aborto come un male, ma si rivendica il diritto all’aborto. Si autorizza la sperimentazione sugli embrioni umani, mentre si cerca di evitarla sugli animali”. Perciò, “l’impegno del Movimento per la vita è più necessario e urgente che mai. Esso trova incoraggiamento anche in alcuni segnali positivi che provengono dalla politica, come le iniziative di prevenzione dell’aborto, che cominciano ad essere prese dalle istituzioni, e il divieto della Corte di giustizia europea riguardo alla brevettabilità di embrioni e derivati”. Ma, ha concluso il cardinale, “per i cristiani il decisivo incoraggiamento viene dal Signore Gesù, che proprio oggi con il mistero dell’Ascensione al cielo ci indica la meta definitiva e il valore assoluto della vita umana. È Lui che ci chiama e ci manda a difendere la vita umana quando è più fragile”.