Vita

Parigi. La Francia si divide sull’utero in affitto

Francesco Ognibene giovedì 16 giugno 2016
Il Parlamento francese sembra fare sul serio: nel momento forse più difficile della storia recente del Paese, oggi l’Assemblea nazionale ha infatti in programma l’esame di due disegni di legge che puntano a «rafforzare gli strumenti giuridici per opporsi più efficacemente alla gestazione per altri (Gpa)», definizione corrente oltralpe per intendere la maternità surrogata. Lo ricorda una nota di Alliance Vita, la rete di realtà che in Francia si impegnano per la promozione e la tutela della vita umana in ogni sua fase. La proposta della deputata neogollista Valerie Boyer mira a «lottare contro il ricorso a una madre gestazionale» mentre la proposta di legge costituzionale del deputato Philippe Gosselin, anch’egli neogollista, vuole «rendere costituzionale il principio di indisponibilità del corpo umano». I due testi vengono discussi oggi nel quadro dello spazio concesso a ciascun gruppo parlamentare per sottoporre alla discussione dell’aula proposte scelte in totale autonomia. È dunque previsto dibattito articolo per articolo con voto finale in programma il 21 giugno. Sulla strada dell’iniziativa parlamentare per fermare per legge la surrogazione di maternità – la prima in un grande Paese europeo fondatore dell’Unione da quando il tema è esploso come questione etica, sociale e politica – si è messa però la maggioranza socialista che sembra voler fermare il dibattito ancor prima del suo svolgimento presentando una mozione che, se approvata, potrebbe vanificare l’atto promosso dai due esponenti dell’opposizione. Una scelta che, se confermata, contraddirebbe l’impegno di alcuni grandi nomi del socialismo transalpino – come Jospin e Delors – che si erano schierati al fianco del fronte abolizionista capeggiato da formazioni femministe e lesbiche.