Vita

FABIO RIZZI (LEGA). «È il più equilibrato dei testi possibili La legislatura lasci un segno di civiltà»

Pier Luigi Fornari lunedì 10 settembre 2012
​Tra le varie ragioni che il senatore della Lega Fabio Rizzi, di professione medico anestesista rianimatore, elenca per giustificare il suo «pieno accordo» al fatto che la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama metta all’ordine del giorno della aula le Dat ("Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento") per la approvazione definitiva, c’è l’approfondito esame già svolto da questo ramo del Parlamento. Il Senato infatti ha già approvato (150 sì, 123 no e 3 astenuti) l’articolato in prima lettura nel marzo di tre anni fa al termine di un lungo impegno. Qual è stato il risultato di quel primo vaglio del testo a Palazzo Madama?Nell’esame svolto in prima lettura al Senato, che si concluse con l’approvazione nel marzo del 2009, abbiamo varato sia in commissione sia in aula un provvedimento assolutamente equo, il migliore che poteva essere licenziato nelle attuali condizioni, che realizza un bilanciamento corretto tra le varie posizioni. Scontenta solo in parte i sostenitori a oltranza del testamento biologico, ma per garantire al paziente un meccanismo di protezione con la richiesta di una certificazione da parte degli specialisti del fatto che si trovi realmente in un momento di fine vita per poter dar corso alle Dat. Come valuta le modifiche apportate dalla Camera?Si può parlare di qualche modifica sostanziale ma non più di tanto. Ci sono dunque i margini per poter mettere di nuovo nel calendario dell’aula del Senato il ddl e lasciare almeno un segno di civiltà in questa legislatura. Sono dunque assolutamente d’accordo sul fatto che sia completato il lavoro parlamentare su questo testo. Gli oppositori dicono che è un ddl che divide...La verità è che al Senato abbiamo fatto un ampio lavoro bipartisan, prima in commissione e poi in aula. Anche alla Camera è stato fatto un esame approfondito, che è durato più di un anno e mezzo. Dunque è un provvedimento che merita di diventare legge. Qual è la posizione della Lega?Personalmente sottoscrivo la richiesta di approvazione. Per quanto riguarda la Lega, dall’ultimo congresso su questi temi non c’è una linea di partito ma la libera scelta del parlamentare. Carlo Casini nella sua lettera al vostro segretario Roberto Maroni ricordava la «tenace spinta» della Lega all’approvazione del testo sia alla Camera che al Senato...Infatti né io al Senato né Massimo Polledri e Laura Molteni alla Camera ci siamo mai tirati indietro nel dibattito su questa legge. Credo dunque sia giusto e doveroso andare alla conclusione, pur con le differenziazioni che esistono al nostro interno. Ciascuno prenderà le sue decisioni in base a scienza e coscienza sul testo che sarà posto in votazione.