Vita

Cerco famiglia. Daniel, 5 anni senza l'amore dei genitori

Daniela Pozzoli martedì 20 settembre 2016

Daniel è un bel bambino di 5 anni, sveglio e intelligente, che non ha mai provato a vivere in una vera famiglia. I genitori campavano di espedienti e commettendo reati, così la mamma ha trascorso la gravidanza in una casa di accoglienza fino alla sua nascita, poi è scappata.

Daniel dal 2012 è stato inserito in una comunità, dove è cresciuto con un adeguato sviluppo cognitivo, ma dal lato affettivo gli manca l’amore di una famiglia. Chi fosse interessato ad accoglierlo dovrebbe risiedere a Milano o nell’hinterland.

Info: Ufficio affidi Cam, via Vincenzo Monti 11, 20123 Milano (chiedere di Franca Assente). Tel.: 02.48513608, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30, email: affidi@cam-minori.org

 

Due famiglie per Sonia, Enzo e Amelia

Sonia ha 12 anni e vive in una comunità con i suoi fratelli gemelli di 10 anni. La madre, rimasta sola, non è in grado di prendersi cura di loro per gravi difficoltà personali.

Sonia spesso si atteggia a grande, ma in realtà è ancora una bambina. Per lei si cercano due genitori, residenti in Lombardia, possibilmente con figli grandi e disponibili ad accoglierla per un tempo medio-lungo. Sonia ha bisogno di una mamma e un papà che l’aiutino a vivere la sua età e a non assumersi responsabilità che non le competono, due figure affettuose che le sappiano anche insegnare delle regole.

Le stesse esigenze le hanno anche Enzo e Amelia: i gemelli sono molto legati tra loro ed è quindi importante trovare una famiglia residente in Lombardia disponibile ad accoglierli insieme per un periodo medio-lungo.

Enzo e Amelia hanno bisogno di coccole, di dolcezza, di un ambiente caldo e accogliente. I genitori affidatari devono essere senza figli o con figli già grandi.

Info: Servizio affidi Koala, via San Martino 10, Melzo;  koala@atipica.org; 345.2582037  

 

Sati, un bambino davvero speciale

In India la nascita di un bambino con disabilità mentali è vissuta ancora oggi come una vera e propria disgrazia, e se il piccolo è figlio di una famiglia povera, tutto è ancora più difficile perché rischia di passare la sua esistenza chiuso in casa.

Ciai ormai da diversi anni collabora con l’associazione indiana Satya Special School con programmi mirati, personale specializzato e una struttura appositamente attrezzata, ha già potuto favorire il recupero e il reinserimento di tanti bambini con problemi psicofisici. Anche Sati avrebbe bisogno di frequentare il Centro.

Il bambino vive con i genitori e la sorella minore nel villaggio agricolo di Pudhukadai, in una casa molto semplice, costruita in muratura. Il padre lavora come autista per un compenso modesto e irregolare. Nato prematuro a sei mesi, Sati pesava appena 950 grammi. Così è stato tenuto in incubatrice per una ventina di giorni dopodiché, quando tutto sembrava nella norma, è stato dimesso.

Dopo alcuni attacchi epilettici, un ricovero in ospedale ha permesso di diagnosticare una paralisi cerebrale. I medici avevano consigliato di sottoporlo a terapie mirate, ma i genitori a causa della loro povertà e non percependo alcun sussidio per l’handicap del figlio, non lo hanno mai potuto curare.

A cinque anni lo hanno iscritto a scuola ma dopo pochi mesi non è più stato in grado di proseguire. Sati ha ancora un estremo bisogno di assistenza fisioterapia e logopedia che solo un programma di sostegno a distanza potrebbe garantirgli.

Info: Ciai, email: pamela.vercelli@ciai.it