Vita

FECONDAZIONE ARTIFICIALE. Cambridge, 750 sterline per attirare donatrici di ovuli

sabato 12 maggio 2012
Migliaia di studentesse di Cambridge sono state prese di mira da una società che offre fino a 750 sterline per diventare donatrice di ovuli. I volantini che pubblicizzano la proposta sono comparsi nelle caselle universitarie delle studentesse, sollecitando a un gesto di generosità per aiutare una coppia colpita da una rara malattia genetica ad avere figli. La vicenda, denunciata dal Daily Mail, sembra essere il risultato dell'aumento del compenso consentito ai donatori: nel Paese, infatti, pagare per la donazione di ovociti è vietato, ma da poco l'Human Fertilisation and Embryology Authority ha legalizzato un risarcimento per le donatrici.Il fatto che siano state prese di mira le studentesse di un prestigioso centro universitario fa sospettare, inoltre, che si cerchi di "selezionare" le donatrici in vista della "qualità" del bebé. A distribuire i volantini, comparsi un paio di settimane fa, una società chiamata "Altrui", che nel testo si rivolge a persone "compassionevoli, sane e tra i 18 e i 35 anni". Si tratta di una società specializzata nell'ovodonazione con base ad Hawes, nel North Yorkshire. I due titolari, moglie e marito, non spiegano nel volantino che la loro è una compagnia profit che fa pagare alle coppie 1.300 sterline per cercare di trovare una donatrice, oltre al risarcimento di 750 sterline per quest'ultima, per un conto da 2000 sterline in tutto.Sul sito web di Altrui si ricorda che è illegale accettare un pagamento per la donazione di ovociti nel Regno Unito, ma "è consentito un risarcimento". E proprio l'idea del guadagno potrebbe indurre le ragazze a sobbarcarsi cicli di stimolazioni ormonali."Le giovani studentesse finanziariamente vulnerabili sono prese di mira per inutili procedure mediche che comportano rischi per la salute. E del tutto inaccettabile - sottolinea Geeta Nargund, direttore della clinica di fecondazione di Londra Create - Speravo che questo non sarebbe mai accaduto, ma abbiamo importato questo sistema dagli Stati Uniti".Secondo Josephine Quintavalle del gruppo Comment on Reproductive Ethics, "questa non è donazione, ma compravendita di ovuli umani. E pone il problema dell'eugenetica: proprio come negli Stati Uniti, infatti, gli studenti sono presi di mira perché hanno più alto quoziente intellettivo".Intanto la fondatrice di Altrui, Alison Bagshawe, ha detto che la coppia assistita da loro aveva chiesto se poteva distribuire i volantini, e di aver ottenuto il permesso dall'unione degli studenti e da tutti i college di Cambridge, tranne uno. Finora hanno risposto due ragazze, ha aggiunto la Bagshawe, che ha respinto ogni critica. Secondo la donna, infatti, la cifra del risarcimento non basterebbe comunque a compensare i "fastidi" delle donatrici, e non c'era niente nel foglietto che alludesse a incentivi finanziari. L'idea di rivolgersi alle studentesse sarebbe inoltre venuta proprio alla coppia di aspiranti genitori.